Rai: il mistero del pensionato Marzullo che Laganà non riesce a svelare

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di  Gianluca Vacchio 

Il giornalista Gigi Marzullo, foto da streaming

È giunto al secondo mandato da consigliere d’amministrazione della Rai, eppure ci sono molti “misteri” in Viale Mazzini che Riccardo Laganà – rappresentante dei dipendenti – non riesce proprio a svelare. Tra questi ce n’è uno davvero curioso che vale la pena di raccontare e riguarda il famoso giornalista Gigi Marzullo.

A luglio del 2020 Laganà ha scritto all’allora amministratore delegato Fabrizio Salini per chiedere, tra l’altro, se fosse vero che Marzullo – all’epoca prossimo alla pensione e ora 68enne – avesse maturato circa 500 giorni di ferie arretrate, ovvero qualcosa come 10 anni di ferie non godute. “Elemento – scriveva Laganà – che determina un costo economico non indifferente per le casse aziendali”. Un diritto alle ferie irrinunciabile, non monetizzabile e certo non trasformabile in una collaborazione con l’Azienda.

Il tutto in una Rai che in periodo di covid – faceva notare Laganà – ha imposto ai dipendenti la fruizione obbligata delle ferie arretrate e anche relative all’anno in corso. Una missiva alla quale – a quanto apprende AdgInforma – Salini non ha mai risposto per spiegare non solo che fine hanno fatto quelle ferie di Marzullo ma anche a che titolo il giornalista “pensionato” andava in onda. Una missiva che Laganà avrebbe deciso di spedire anche all’ad Carlo Fuortes, sempre nel tentativo di svelare questo “mistero”. Nel frattempo Marzullo risulta su Rai1 autore e conduttore di quattro format trasmessi dagli studi di Via Teulada: “Sottovoce”, “Applausi”, “Cinematografo” e “Mille e un libro”.

LO STAKANOVISTA DELLA NOTTE – Ma chi è Gigi Marzullo? Avellinese, ma romano e milanese d’adozione; 68 anni; una laurea in medicina; giornalista professionista dal 1983; ama vestirsi a righe; storico anchorman della Rai – dove ha collezionato oltre settemila interviste – ma anche scrittore, esperto di libri, cinema e teatro nonché “prezzemolino” tv (da Fabio Fazio per esempio).

Non gli piacciono i social e vorrebbe intervistare Papa Francesco, Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio; sogna un programma in prima o seconda serata, perché lo mandano in onda alle due di notte; e questo format lo vorrebbe chiamare “Vita mia”. Ha un grande amore per la Rai, per il suo lavoro e per il video. Per lui “la pensione non esiste, è un modo di essere” e “il lavoro allontana la morte”. Ma la situazione contrattuale (a titolo oneroso o gratuito) di questo stakanovista della notte di Rai1, Fuortes la dovrà chiarire, almeno in seno al cda… Quando? “Quando un giorno finisce e un nuovo giorno sta per cominciare”, direbbe Marzullo…

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