All’indomani dell’enfatico annuncio del Primo Ministro Draghi che il suo governo avrebbe destinato al sud il 40% dei finanziamenti del Recovery Fund, avevamo immediatamente contestato tale ripartizione in quanto penalizzante rispetto ai parametri dettati dall’UE e cioè le percentuali di popolazione, di disoccupazione e di reddito pro capite. L’unico dei tre parametri utilizzato da Draghi per i finanziamenti al Sud è quello della popolazione residente che è pari al 36% e pertanto. Destinando il 40% dei finanziamenti gli è valso di poter vantare un benevole provvedimento teso a restringere i gap esistenti fra i Territori italiani. Se Draghi e il suo governo avessero utilizzato gli altri due parametri UE, i finanziamenti del Recovery Fund per il Meridione avrebbero inciso quasi per il 70%.
A nulla valse sollevare le nostre eccezioni al ministro preposto al SUD e cioè all’on. Mara Carfagna che, come sempre e come tutti, resta muta e sorda alle istanze, alle rivendicazioni o anche alle semplici segnalazioni provenienti dal territorio che dovrebbe difendere e rappresentare.
Rileviamo invece molto positivamente le precisazioni inviateci direttamente dalla Presidenta della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che a suo nome, tramite la Capounità Magdalena MORGESE BORYS , non ha mancato di inviarci importantissime e in qualche modo tranquillizzanti precisazioni al riguardo delle nostre osservazioni.
In particolare, nei due periodi finali della lettera inviataci, la Presidenta ha sottolineato che “la Commissione valuterà se (il Recovery) contribuisca a “rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale e la convergenza“, nonché se i piani diano effettivamente s sarà sicuramente così eguito alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese” . Ancora: “Gli Stati membri dovrebbero inoltre rispettare gli obblighi nazionali in materia di consultazione dei portatori di interessi, anche degli enti locali e regionali, e descrivere nei loro piani quali consultazioni sono state avviate e pianificate e in che modo il feedback delle parti interessate è stato incluso nel piano”.
In sintesi una garanzia europea nei confronti del Sud della quale Draghi e il suo governo dovrebbero tenerne conto.
Intanto il Recovery Plan è stato approvato in Italia dalla larghissima eterogenea maggioranza e, ancora una volta, ha registrato l’inattenzione, l’impreparazione se non proprio il menefreghismo della classe politica meridionale asservita e prona ai partiti nazionali. L’UE da parte sua ha accolto il Recovery Plan italiano con toni esaltanti. Tutto sembra ormai stabilito e invariabile ma, sarà sicuramente così o stante le affermazioni della von der Leyen, per una volta sarà l’Europa a far valere gli interessi del Mezzogiorno ?
Seguiremo la questione molto da vicino e, usando un termine calcistico, marcheremo in modo stretto chi sta propinando l’ultima illusione alla nostra Terra.
Michele Ladisa Segretario Generale Partito Meridionalista