Reddito di inclusione a 2 milioni di poveri. Video

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“Oggi e’ un primo risultato ma e’ la prima volta che l’Italia si dota di uno strumento universale”. Cosi’ il premier Paolo Gentiloni firmando a Palazzo Chigi il Memorandum d’intesa sul Reddito di inclusione, e annunciando che i decreti legislativi della legge delega “arriveranno entro fine mese”. “Il reddito di inclusione per due milioni di persone e’ un impegno per la dignita’ e la liberta’ dal bisogno”, ha aggiunto il premier, nel giorno in cui l’Istat ha comunicato che la poverta’ assoluta in Italia nel 2015 coinvolgeva il 6,1% delle famiglie residenti (pari a 4 milioni 598 mila individui). Per Susanna Camusso, e’ stata ‘messa la prima pietra ma servono piu’ risorse’, mentre Carmelo Barbagallo chiede piu’ impegno sull’inclusione.

“Si ritiene che la soglia Isee adeguata al di sotto della quale si può accedere alla misura non debba essere inferiore a 6mila euro”, mentre per quanto riguarda al reddito disponibile (Isr, tenuto conto della scala di equivalenza) “si ritiene che la soglia di riferimento non debba essere inferiore ai 3mila euro”. Inoltre, il sostegno mensile “non deve essere inferiore allimporto dellassegno sociale mensilizzato”, cioè 485 euro al mese. È quanto si legge nel memorandum d’intesa sul reddito di inclusione, firmato a Palazzo Chigi, tra presidenza del Consiglio, ministero del Lavoro e Alleanza contro la povertà. Il memorandum sancisce alcuni punti di accordo in vista dell’emenazione del decreto attuativo della delega Povertà approvata nei mesi scorsi in Parlamento che introduce nel nostro Paese il reddito di inclusione (Rei), la misura unica di contrasto alla povertà. Le risorse stanziate per l’introduzione del reddito di inclusione, come ha ricordato il Def approvato nei giorni scorsi, sono di 1,18 miliardi per il 2017 e di 1,704 miliardi per il 2018. Il Rei sostituirà il Sia, che è operativo da settembre 2016 e ha dato sostegno a circa 65mila famiglie per un totale di 250mila persone. Con il Rei, sottolinea ancora il Def, si amplia la platea di beneficiari, raggiungendo oltre 400mila nuclei familiari, per un totale di 1 milione e 770 mila persone. Il reddito di inclusione ha come priorità le famiglie con bambini in povertà assoluta.

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Ma vediamo cosa contiene nello specifico il memorandum. Tra i temi principali alcuni punti per definire i criteri di accesso al Rei. A sancire la possibilità o meno di accedere alla misura non sarà solo l’Isee. L’indicatore sarà affiancato dall’Indicatore situazione reddituale (l’Isr). Per l’Isee, come anticipato nei giorni scorsi da Public Policy, si indica una soglia non inferiore ai 6mila euro, mentre per l’Isr di 3mila. “Linclusione dei costi di locazione nel calcolo dellIsr, permette di tenere conto del principale onere per le famiglie in povertà nonché delle sue differenze sul territorio, determinando un sostegno economico più adeguato per le famiglie in affitto. Daltra parte – si legge nel memorandum – la presenza di una doppia soglia permette di accedere al beneficio anche ad alcuni proprietari di prima casa in povertà. Coloro che possiedono un patrimonio mobiliare il cui uso permetterebbe di uscire dalla condizione di povertà vengono invece esclusi da un apposito vincolo sul medesimo. Parimenti, si introducono condizioni limitative al possesso di beni immobili diversi dalla prima casa”. Questi criteri di accesso e limporto del sostegno “sono da considerare in sede di prima applicazione e tengono conto delle risorse già stanziate. I limiti quantitativi potranno dunque essere rivisti verso lalto nel momento in cui verranno aumentate le risorse destinate alla misura, che a regime dovrà essere universale ed economicamente adeguata”. Ma quanto vale il sostegno? Il testo non indica un valore economico preciso ma sottolinea che “per ragioni di equità, limporto del sostegno monetario deve essere differenziato in base al reddito, ovvero calcolato come differenza tra il reddito disponibile e la soglia di riferimento dellIsr”.

Tuttavia, “anche allo scopo di evitare disincentivi alla ricerca di unoccupazione adeguata per coloro che presentano un reddito al di sotto della soglia fissata, si ritiene che la suddetta differenza possa non essere coperta per intero ma per una parte. In sede di prima applicazione, comunque, si ritiene che la quota della differenza coperta non debba essere inferiore al 70%. Limporto da versare ai beneficiari va infine moltiplicato per la scala di equivalenza Isee per tenere conto dellampiezza del nucleo familiare, escluse specifiche maggiorazioni”. Da alcune indicazioni si possono desumere alcune informazioni di dettaglio. “Si ritiene debba essere fissato un massimale dellimporto sulla base del livello delle misure di sostegno alla povertà già esistenti. In sede di prima applicazione, tale massimale non deve essere inferiore allimporto dellassegno sociale mensilizzato”, cioè 485 euro al mese. Da quest’importo “viene comunque sottratto lammontare di eventuali altre prestazioni assistenziali percepite dal nucleo, ad eccezione dellindennità di accompagnamento e altre prestazioni di analoga natura; restano pertanto escluse dal computo le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi, nonché prestazioni in natura (fruizione di servizi) o prestazioni economiche sostitutive degli stessi”. Il memorandum contiene anche l’impegno per fare in modo da evitare la cosiddetta ‘trappola della povertà’. Il ministero del Lavoro “si impegna ad introdurre dei meccanismi per evitare che si crei un disincentivo economico alla ricerca di occupazione, prevedendo di continuare almeno in parte a concedere un sostegno economico ai beneficiari anche dopo un eventuale incremento di reddito che li portasse al di sopra delle soglie di riferimento, con tempi e condizioni da definire tecnicamente nel dettaglio”.

Il piano definirà: le modalità operative per la raccolta dei dati e i soggetti coinvolti; gli indicatori quantitativi e qualitativi da utilizzare per la verifica delleffettiva realizzazione del livello essenziale REI, sia per la parte di sostegno al reddito che per quella di servizi alla persona. Per quanto concerne questultima componente, gli indicatori quantitativi riguardano tutte le sue diverse funzioni (informazione, accesso ai servizi, presa in carico, percorsi dinserimento sociale e lavorativo) e sono in numero limitato e misurabili. Sulla base degli esiti dellattività di monitoraggio e delle esigenze che potranno emergere, gli indicatori saranno eventualmente oggetto di revisione. Come detto il Rei non riuscirà a coprire tutte le persone che necessitano di una misura di sostegno. Viste le risorse insufficienti per una misura universalistica, il Parlamento, attraverso la delega, ha scelto in via prioritaria di sostenere le famiglie con la presenza di un minore. “Ma il Governo e lAlleanza concordano che non si fermi questo percorso di universalizzazione della misura da realizzarsi attraverso il Piano di contrasto alla povertà e che sin dai prossimi provvedimenti di bilancio debbano essere assicurate le risorse che permettono in tempi ragionevoli la definizione dello stesso”, si sottolinea nelle premesse. Quindi “lAlleanza, comunque, non ritiene esauriti gli elementi di confronto e continuerà a essere consultata dal Governo nelle successive fasi attuative, nonché nella definizione del Piano povertà”.

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