Repressione e morte nella Bielorussia di Lukashenko

Mondo

Di

Il “Kgb” bielorusso ha colto l’occasione per sbarazzarsi di Vitaly Shishov dissidente e leader di organizzazioni anti Lukashenko. Vitaly è stato trovato impiccato dalla polizia ucraina, in un parco di Kyiv. Nella capitale, Shishov, si era rifugiato da tempo come molti altri dissidenti.

Shishkov, scrive il britannico The Guardian, “Ha anche organizzato proteste contro il regime di Lukashenko, inclusa una la scorsa settimana per celebrare il 31° anniversario dell’indipendenza della Bielorussia dall’Unione Sovietica.

Secondo i suoi recenti post su Facebook, aveva raccolto denaro per restaurare una statua per i bielorussi morti durante la rivoluzione Euromaidan del 2014 e combattendo contro le forze appoggiate dalla Russia nell’Ucraina orientale.”. Altri dissidenti del regime di Lukashenko dichiarano rapimenti in Russia di connazionali bielorussi che fanno pensare. Ma chi è scappato nella libera Ucraina non può ritenersi tranquillo perché gli agenti segreti Bielorussi si possono facilmente mimetizzare e agire contro i dissidenti.

Meglio perciò, scegliere un altro paese dove non si parla il russo e le usanze sono completamente differenti. Pare incredibile che ai nostri giorni si sia tornati in Europa ad accadimenti di così intensa repressione e alla fuga di atleti che chiedono asilo ai paesi democratici occidentali, che rimanda alla celebre fughe olimpioniche, come accadde per esempio alla ginnasta rumena Nadia Comaneci medaglia d’oro nel 1976.

Enrico Martelloni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube