Riemergono a Matera i resti della balena Giuliana, gigante del Pleistocene

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I reperti del cetaceo trovati alle porte della Città dei Sassi erano conservati da 8 anni. Ora finalmente parte il restauro. Secondo gli esperti è il più grande fossile mai ritrovato, con i suoi 26 metri di lunghezza ed un peso stimato di circa 150 tonnellate

I ricercatori sperano che il loro studio possa aiutare a regolamentare e a sviluppare nuove linee guida sul traffico navale e valutare meglio la salute della popolazione delle balene. (afp)

Da otto anni erano conservati nel museo archeologico Ridola di Matera, ora per i reperti della balena Giuliana, ritrovati tra il 2006 ed il 2013  sulle sponde della diga di San Giuliano, alle porte della Città dei Sassi, è arrivato il momento di mostrarsi al mondo.

Le casse con i resti del fossile, il più grande cetaceo del Pleistocene mai ritrovato, con i suoi 26 metri di lunghezza ed un peso stimato di circa 150 tonnellate, sono state aperte; operazione propedeutica all’ estrazione dei reperti e successivo restauro. 

Attività complesse che hanno richiesto il coinvolgimento di più attori, da Annamaria Mauro, direttrice del Museo nazionale di Matera, insieme a Francesco Canestrini, soprintendente della Sabap, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, assieme a Giorgio Sobrà, direttore dell’Istituto centrale per il restauro di Matera,  Giovanni Bianucci, paleontologo del dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, e la stessa amministrazione comunale. Nell’arco di poche settimane.

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©  Museo Nazionale Matera

“A stretto giro, nell’arco di poche settimane – anticipa la direttrice Annamaria Mauro – daremo avvio, insieme con il professor Giovanni Bianucci dell’Università di Pisa al recupero vero e proprio dei resti del reperto, affidando alle sue valutazioni esperte di paleontologo un giudizio sullo stato di conservazione del fossile e sulle azioni necessarie di studio, conservazione e valorizzazione di Giuliana destinata a essere musealizzata all’interno della stessa palazzina ‘Fio’ del museo ‘Ridola’”.

Terminata la fase di apertura delle casse e supervisionate le condizioni conservative del reperto “ farà seguito il progetto di restauro- spiega Giorgio Sobrà-  rispetto al quale l’Icr svolgerà un’attività di supporto e verifica relativa a metodi, tecniche e materiali da impiegare”. Soddisfatto anche il primo cittadino di Matera.

 “Scoprire  e osservare i resti della balena Giuliana – dice Domenico Bennardi – equivale ad immergersi in un viaggio straordinario ed emozionante, che racconta un pezzo di storia. Le tappe percorse dalla balena Giuliana potranno essere quel collegamento forte che Matera deve avere con la sua provincia e con l’intera Basilicata, in un’ottica di valorizzazione e rappresentazione di una regione ancora da scoprire”.

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