Riflessioni al tempo del coronavirus

Politica

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Le opinioni di Roberto Chiavarini

Caravaggio, ci ha insegnato un aspetto spirituale della vita, molto importante.

Lo ha fatto attraverso i suoi impianti compositivi, semplicemente usando il suo pennello narrativo.

Impianti privi di uno sfondo scenografico che, Egli, riteneva dispersivo agli occhi dell’osservatore.

Ed ecco che, Caravaggio, ha contrapposto, in estrema sintesi, la luce al buio, mettendo al centro dei suoi temi, l’uomo.

Una parte del corpo illuminata dalla fonte di luce ed un’altra che ne perde i contorni nel buio.

 

Quel buio, che è determinato dalla mancanza di luce, di conoscenza filosofica “dell’oltre”, l’eterna lotta tra il bene ed il male.

Una immagine materialmente appiattita, su una tela rigida, attraverso un impianto compositivo che ha un solo punto di vista, equidistante ed universale, quello dell’Artista, nel quale ognuno di noi si può riconoscere.

Ed è così che anche una flebile fiammella, nel buio pesto, assume la violenza illuminante che ne “dipinge” i tratti, ad essa esposti, del soggetto rappresentato ed immortalato nel suo attimo fuggente, lasciando l’osservatore nella sospensione caratterizzata dalla tensione interpretativa e da un respiro breve e ritmato, a causa di tutto ciò che non riesce a percepire.

Una immagine complessiva che rievoca quella parte che ognuno di noi non sa vedere di se stesso.

Il buio scenografico può essere quello di una notte senza luna, di una foresta fitta di fogliame, di uno spazio infinito senza stelle, ma può essere, per noi osservatori, anche quello che viviamo nel buio della nostra stanza mentre non riusciamo a dormire, sopraffatti come siamo dal nostro tumulto interiore.

Ma anche nel buio in cui è piombato il nostro cuore, oscurato dal dolore che ci pervade, li dove è andato ad aggiungersi il timore per un nemico invisibile.

In questo momento di dramma collettivo, il nemico invisibile si chiama Coronavirus, ed ognuno di noi ha il dovere morale di trasformarsi in una fonte di luce Caravaggesca, che irradi, nel buio mentale in cui siamo caduti, la via verso un nuovo “Illuminismo” intellettuale.

Anche perché, dopo, nulla sarà più come prima.

ROBERTO CHIAVARINI

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