Riflettevo…Un mio pensiero come storica e critica d’arte

Attualità & Cronaca

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BARI – Giorni fa ho approcciato il discorso sul COLLEZIONISMO.

Varie diramazioni delle cose ,oggetti o quanto si puo’ collezionare o accumulare in vario modo.
Ho accennato al COLLEZIONISMO D’ARTE un terreno DELICATO, in quanto competenze, leggi e norme su importazioni ed esportazioni sono variate negli ultimi tempi.

Percio’ meglio affrontare, in seguito, questa parte in modo dettagliato ed esaustivo.

Nell’ambito di questo discorso, vanno citati anche degli artisti di “NICCHIA”.

BRAVISSIMI, ma in totale disgiunzione dal mecenatismo delle Gallerie Espositive o altro.
Fra questi un artista, che ho conosciuto bene, ora non e’ piu’ tra noi, e quindi posso parlarne con cognizione di causa : ALDO LOTITO.

Le sue opere, notevoli e di numero sostanziale, sono infatti di proprietà solo di collezionisti o committenti di ritratti, attività in cui ALDO LOTITO ECCELLEVA.

Ma chi era questo personaggio?
Un artista ante-litteram, un artista a tutto tondo che viveva esclusivamente della sua arte.

UN PURISTA fuori dal mondo.
VIZIATO dal mondo.
Altri si occupavano sempre di lui: dai genitori , alle sorelle, agli amici, nel risolvergli dalle beghe al sostentamento materiale.
Personaggio introverso e misogino, era comunque di grande cuore, capace di passare dall’amicizia completa alle liti più furiose: praticamente,  il nostro rapporto in quarant’anni.
Si, dal liceo (1969) fino alla sua morte (2009).
Non e’ facile per dimenticare sia la nostra amicizia , inspiegabile, vera e totale, sia le nostre liti furibonde.

Lo spronavo ad esporre, a farsi conoscere, addirittura esponendo quadri di mia proprieta’.

Nel mio piccolo ero una sua collezionista…

Ma lui reagiva escludendomi, chiudendosi a riccio.
Io sempre in giro per l’Italia tra mostre e Fiere d’Arte, lui sempre rinchiuso in casa a dipingere.
Difficile comprendere questo suo atteggiamento, ma forse adesso, a freddo, dopo anni dalla sua prematura scomparsa, attraverso le sue opere riesco a comprendere meglio l’uomo e l’artista.

ALDO (CATALDO LOTITO all’anagrafe) era nato a Bari il 6 giugno 1951 – deceduto il 20 novembre 2009.
Viveva a Ceglie del Campo, in una villa di famiglia, inizi ‘900 poi ristrutturata.
Difficile inquadrare la sua arte, comunque riallacciabile ad un filone METAFISICO e NEO-REALISTA.
Particolari certosini.
Ottimi materiali e colori usati.
Pennelli di varia misura in setole di tasso.
Tele accuratamente preparate.
Io , ovviamente, ho seguito il suo percorso, come amica, come critica e poi come gallerista.
Proverò a leggere le sue opere attraverso un percorso che parte dal Metafisico e Surreale arrivando sino alla rivisitazione dei CLASSICI RINASCIMENTALI, ma con particolari sempre oltre il fisico, come sezionate in minuscole tessere di puzzle, come in un fantastico gioco onirico, ma in cui alcune tessere mancano…

Forse sottratte da un  vuoto interiore, da un buio soprattutto nell’ultimo periodo, forse il buio della morte.
Ma non solo, in quanto Aldo fu allievo al liceo di MARIO COLONNA, propulsore della NUOVA FIGURAZIONE ITALIANA.
E questo lo portava sicuramente alla ricerca di quel purismo Rinascimentale da Grande Bottega d’Arte.

 Alla ricerca di un tratto e di un disegno pulito, poi al colore e al suo assoluto interiore a quella introspezione a volte estremamente sensuale.
Una bellezza che corrisponde ad un interno diverso, un interno MORTALE, come nella MANTIDE, figura ambigua di donna sensuale dallo sguardo inquietante e dalle unghie lunghissime, come artigli da preda. Mantide che uccide i propri amanti dopo in coito.

O nell’inquietante fiore bellissimo e velenoso, che copre il volto della donna-modella, sino a soffocarla.
Molti i punti di raccordo con il Rinascimento, rivisitazione come razionalita’, ma dall’epilogo sempre tragico.

Ma con differenze sostanziali.
La razionalità Rinascimentale era di matrice UMANISTICA, ma in ALDO, si liberava dalla retorica, dalle costruzioni, ma nello stesso tempo si ingabbiava in un SURREALISMO METAFISICO.
Quella stessa METAFISICA , di origine greca e indubbia cultura filologica che hanno come punto di riferimento DE CHIRICO e suo fratello, ALBERTO SAVINIO.

Spero amico mio di aver colto almeno un pò del tuo intimo, del tuo processo introspettivo…
Nel tuo ricordo, sempre vivo in chi ti ha conosciuto, amato e stimato, aiutato e spronato, in tutti noi ALDO…R.I.P.

Maria Catalano Fiore

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