Rinnovato il Museo della Radiologia di Palermo

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Rinnovato il Museo della Radiologia di Palermo
Angelo Gaiani (responsabile Bracco Imaging Italia) e Adelfio Elio Cardinale (Presidente della società italiana di storia della medicina)

Pubblicato il: 26/10/2018 11:53

C’è il seriografo con portatubo in legno fabbricato nel 1920, un dispositivo che permetteva la ripresa successiva di una serie di radiogrammi su un’unica pellicola, oppure l’apparecchio per elettroterapia, un trasformatore di corrente realizzato nel 1932, e ancora il generatore di alta tensione da campo che risale al 1940. Sono soltanto alcune delle apparecchiature esposte nel ‘Museo della Radiologia’ di Palermo, l’unico in Italia, inaugurato al Policlinico universitario di Palermo e che contiene una collezione scientifica composta da 327 tra strumenti e apparecchi non soltanto inerenti la radiologia. Un vero e proprio viaggio nella storia con pezzi unici esposti al Policlinico. Un gioiello, insomma, non solo per studenti e studiosi. (Foto)

Nel Museo della Radiologia c’è spazio anche per progetto “Art from inside”, ovvero l’utilizzo della diagnostica nel restauro beni culturali. Un progetto realizzato da Bracco in partnership con importanti Istituzioni artistiche internazionali. Le tecnologie altamente innovative sviluppate dal Gruppo in campo di diagnostica medica, in pratica, vengono applicate ai capolavori dell’arte italiana consentendo di “guardare dentro le opere” e di proporre al pubblico un punto di vista nuovo.

Inaugurato nel 1993 il Museo della Radiologia dopo 25 anni di vita si rinnova e si dota di ulteriori e ancora più significative testimonianze dell’itinerario ultracentenario della diagnostica per immagini. L’intuizione fu del prof. Adelfio Elio Cardinale, maestro di radiologia e oggi Presidente della società italiana di storia della medicina. “È una accurata ‘radiografia’ del passato tra immagini, narrazioni e reperti museali, tale da creare un armonioso Ensemble culturale che prepara il domani”, dice l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla.

All’interno del Museo della Radiologia c’è anche un’ampia sezione dedicata ai pannelli che riguardano la storia dell’imaging e il ruolo fondamentale di Bracco nella sua evoluzione. L’imaging “è una disciplina delle scienze della vita ben nota a medici e operatori che la ritengono essenziale per il loro lavoro, ma non è altrettanto conosciuta dal grande pubblico”. Bracco, come ha sottolineato nel corso dell’inaugurazione, Angelo Gaiani, responsabile Bracco Imaging Italia, che ha portato i saluti di Diana Bracco, impossibilitata a partecipare, “è una delle quattro aziende leader nel mondo per i mezzi di contrasto”.

“La Fondazione Bracco – spiega Gaiani – nella sua mission ha diversi filoni principali: l’arte, la formazione dei giovani e la parità di genere. Quando abbiamo ricevuto dal professor Cardinale la richiesta di un supporto per contribuire alla rimodernizzazione del museo, l’abbiamo accolta con estremo favore e abbiamo fatto come Fondazione una erogazione”. E ha sottolineato: “Dobbiamo essere estremamente orgogliosi della radiologia italiana, che è una delle migliori al mondo. Dobbiamo andarne fieri, ne sono fermamente convinto. Come dobbiamo andare fieri dell’azienda Bracco”, ricordando che la società “produce tutto in Italia, per scelta della proprietà, non abbiamo impianti di produzioni all’estero. Abbiamo una quota di mercato che rappresenta il trenta per cento della quota mondiale, ed è tutto prodotto in Italia. Noi andiamo fieri delle nostre eccellenze”.

“Il legame con il passato prepara e aiuta l’intelligenza storica, condizione di ogni avanzamento culturale e civile. In estrema sintesi il museo è un’istituzione che si incardina tra memoria e cultura”, dice Adelfio Elio Cardinale. “L’archivio del futuro – diceva Vico – sta nei profondi mari della memoria e nelle sterminate antichità del passato. Sono presenti nel Museo opere e documenti di gregari i quali, come massa silenziosa e operante e come singoli, hanno lavorato per la disciplina radiologica – ha proseguito Cardinale – Molti sanno ed anche quelli che sapevano, molto hanno dimenticato. Molte cose furono vissute o, per lo meno, furono conservate solo nelle carte”.

Durante la presentazione del Museo della Radiologia il professor Maurizio Seracini, dell’Università di San Diego, ha tenuto anche una lezione magistrale su ‘Dentro i segreti dell’arte attraverso le scienze’. Seracini è un medico che radiografa opere come la Primavera di Botticelli o L’Annunciazione di Leonardo da Vinci. Presenti alla cerimonia, oltre a Cardinale e Seracini, anche Massimo Midiri, direttore del Museo, l’assessore all’Istruzione della Regione siciliana, Roberto Lagalla e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Il nuovo percorso museale è stato completato dal volume ‘Il museo della radiologia’ che Cardinale ha firmato con il direttore del Museo Massimo Midiri e Roberto Lagalla. 

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