Roberto Cingolani! Eppure “un altro futuro è possibile”

Economia & Finanza

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Il nuovo modello Economico Rete Sistema Produttivo Agricoltura Capitanata.

Il Ministero della Transizione Ecologica rende noto il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale, ma sbaglia le previsioni.
Le riserve sono UNA PARTE della intera risorsa presente nel sottosuolo ESTRAIBILE nelle CONDIZIONI ECONOMICHE e TECNICHE ATTUALI.

Quelle certe rappresentano le quantità stimate di idrocarburi che, sulla base di dati geologici, potranno essere con probabilità superiore al 90%, prodotte nelle condizioni tecniche, economiche e operative esistenti al momento.

Quelle probabili, quelle estraibili con probabilità superiore al 50% e le riserve possibili, quelle recuperabili con probabilità inferiore al 50%.

Una risposta efficace ed efficiente è stata elaborata da insieme di imprenditori: il modello cooperativo denominato Rete Spac .

Gli obiettivi sono rappresentati dalla tendenziale ricerca di autonomia energetica a basso costo, decarbonizzata e decentralizzata congiuntamente a una valorizzazione delle coltivazioni agricole connesse alla “dieta Mediterranea”.

“Sovranità”, Pace, Libertà diventano problematici in presenza di subordinazione alle forniture energetiche.

La sicurezza energetica deve essere un obiettivo prioritario e il Mezzogiorno ha gli “ingredienti” per realizzarla

Cosa è questo nuovo modello economico che si è sviluppato in Provincia di Foggia a partire dall’anno 2011?

Confindustria, Reti Imprese, ritiene che debba diventare il modello economico di riferimento per l’uscita dalla crisi, l’acceleratore del cambiamento verso una società industriale 4.0, efficiente, sostenibile e internazionalizzata.

L’economia italiana si regge in prevalenza sulle piccolissime, piccole e medie aziende

È questo tessuto imprenditoriale che va aiutato con soluzioni immediate, utilizzando i fondi del PNRR, dando a questo tessuto imprenditoriale la possibilità di poter raggiungere l’autosufficienza energetica localmente.

La soluzione c’è ed è quella indicata da Rete SPAC e contenuta nel progetto “Agricoltura Sostenibile di Precisione, Energie Rinnovabili e Automazione (ASPERA)”.

La proposta mira allo sviluppo, implementazione, gestione e diffusione sul territorio di un sistema integrato, autonomo ed autosufficiente per la coltivazione, sia in ambiente protetto (serra) che in campo aperto, facendo leva sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per l’agricoltura di precisione e la sostenibilità ambientale unite alle tecniche di agricoltura conservativa (know-how) dell’operatore agricolo.

“Un altro futuro è possibile”, sostiene la Company Rete SPAC

 

Il progetto di ripresa e resilienza integrato candidato per l’utilizzo dei fondi del PNRR in coerenza con i criteri del NGEU ha origine dal settore produttivo prevalente della Capitanata, quello agricolo.

Consiste nell’aggregare trasversalmente ad esso soggetti appartenenti ai settori della ricerca e del trasferimento tecnologico con l’obiettivo di ridare slancio ad un comparto in sofferenza da troppi anni e continuamente minacciato dalla competizione globale, dai cambiamenti climatici e dalla necessità di dover coniugare un nuovo paradigma del nuovo sviluppo, della pianificazione e della programmazione in modo sostenibile e della economia circolare.

Il progetto si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo:

1. digitalizzazione e innovazione,

2. transizione ecologica,

3. inclusione sociale.

I fondi necessari per il progetto “Un altro futuro è possibile” ammontano ad € 63,30 milioni.

Perché si osta questa soluzione?

Il ministro Roberto Gingolani è a conoscenza del nuovo modello economico Rete SPAC. e della proposta di piano di ripresa e resilienza integrata. Né a conoscenza anche il Presidente Mario Draghi.

Le strade intraprese dal Governo Draghi, però, portano da tutt’altra parte e sarà estremamente arduo cambiare le impostazioni e le procedure già acclarate con provvedimenti diventati decreti e avvisi pubblici.

Un nuovo Governo terrà conto degli enormi problemi sociali, ambientali e di finanza pubblica causati da un modello che comunque prevalentemente si fonda sulle fonti fossili?

La International Energy Agency oggi con il Rapporto “ Ner Zero by 2050 “promuove on decision la necessità di una transizione energetica imperniata sulle fonti rinnovabili, soprattutto solare ed eolico.

IL settore energetico, responsabile da solo di quasi i 3/4 delle emissioni globali.

Le tecnologie di produzione di energia elettrica “carbon-free” da fonti rinnovabili (pannelli fotovoltaici, pale eoliche e impianti idroelettrici).

Sono già disponibili sul mercato me anche convenienti perché assicurano costi di produzione più bassi di qualunque altra opzione (centrali termoelettriche a carbone, centrali termoelettriche a gas, centrali termonucleari a fissione).

IL Levelized Cost of Energy, che tiene conto dei costi sia di impianto sia di funzionamento

Si esprime in dollari per kWh prodotto

  • vale 0,048 USD/kWh per il fotovoltaico
  • 0,048 USD/kWh per l’idroelettrico
  • 0,033 USD/kWh per l’eolico on-shore – dati sono del rapporto IRENA: Renewable Power Generation Costs in 2021)

    Le centrali termoelettriche, a gas o a carbone e per quelle termonucleari questi valori di LCOE cadono nell’intervallo fra 0,070 e 0,100 USD/kWh.

Da settembre 2021 a luglio 2022 il governo italiano ha già destinato circa 50 miliardi di euro per sostenere il rincaro dei prezzi delle bollette mentre la installazione di un milione di Kw di pannelli fotovoltaici costano circa 900 milioni di euro.

Da considerare infine le angosce causate da questa intermittenza di forniture di provenienza russa che hanno reso ancora più convenienti le rinnovabili.

La proposta di Rete Spac parte dal basso. Una partnership pubblico privato per realizzare la transizione del nodo prototipo di Area Vasta

 

Foto di KBCH da Pixabay

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