Roma, Umberto Ranieri ucciso con un pugno, fermato un giovane tunisino

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È stato incastrato dai filmati delle telecamere di videosorveglianza il 18enne di origini tunisine che lo scorso marzo colpì con un pugno l’artista Ranieri

I carabinieri del nucleo operativo di Roma Casilina hanno fermato un ragazzo di 18 anni di origini tunisine, con cittadinanza italiana. Il giovane è sospettato della morte di Umberto Ranieri, in arte Nniet Brovdi. Ranieri era un artista, ed era stato aggredito lo scorso 17 marzo, a Largo Preneste, a Roma.

Secondo la ricostruzione degli investigatori Ranieri sarebbe caduto sbattendo la testa a terra in seguito a un pugno sferrato con violenza al volto, e poi morto in ospedale dopo due giorni di coma irreversibile. La vittima sarebbe stata colpita al culmine di una lite sorta perché Ranieri aveva chiesto a un gruppetto di ragazzi di non sporcare mentre consumavano del cibo. Secondo i carabinieri l’indiziato sarebbe l’autore materiale del pugno. Attualmente il giovane è presso la Casa circondariale Regina Coeli di Roma, in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

Le indagini sono state svolte dai carabinieri della compagnia Casilina e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. A incastrare il giovane sono stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e sui bus, oltre a una complessa attività investigativa che ha visto impegnate le forze dell’ordine per circa 3 mesi prima di arrivare ad attenzionare il gruppo di ragazzi costituito dall’indagato, dalla fidanzata e da un’amica di quest’ultima.

F. Moretti

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