Russia e Stati Uniti litigano su chi sta causando la crisi alimentare mondiale

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Kiev lancia l’allarme all’Onu: il raccolto di grano è dimezzato. Mosca replica: da un lato ci impongono sanzioni folli e dall’altro ci chiedono di garantire l’approvvigionamento di cibo

© MAJDI FATHI / NurPhoto / NurPhoto via AFP – Grano

 

AGI –  Gli occidentali non possono colpire Mosca con sanzioni economiche “folli” e allo stesso tempo aspettarsi che la Russia garantisca forniture alimentari. Lo ha dichiarato l’ex presidente russo Dmitri Medvedev e vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione.

Le sue parole arrivano dopo che il segretario di Stato americano Antony Blinken ha accusato Mosca, in una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, di aver preso in ostaggio “l’approvvigionamento alimentare di milioni di ucraini e milioni di altre persone nel mondo”.

“Il nostro Paese è pronto ad assumersi tutti i suoi obblighi”, ha commentato Medvedev su Telegram, “ma attende anche l’aiuto dei suoi partner commerciali“. “Altrimenti non ha senso: da un lato ci impongono sanzioni folli e dall’altro ci chiedono di garantire l’approvvigionamento alimentare. Non funziona così, non siamo stupidi”, ha tuonato Medvedev rilanciando le richieste di Mosca di revocare le sanzioni al suo export se l’Occidente vuole che i porti ucraini tornino operativi.

Nella giornata di oggi, Stati Uniti e Russia si sono incolpati a vicenda alle Nazioni Unite per i rischi di crisi alimentare: Washington ha chiesto a Mosca di sbloccare le esportazioni di grano ucraine dai porti del Mar Nero. “Smettete di bloccare i porti del Mar Nero! Consentite la libera circolazione di navi, treni e camion che trasportano cibo fuori dall’Ucraina”, ha ammonito Blinken. Denunciando un desiderio occidentale di “addossare alla Russia la colpa di tutti i problemi del mondo“, l’ambasciatore di Mosca all’Onu, Vassily Nebenzya, ha respinto nel complesso le accuse occidentali.

“Sostenete che stiamo bloccando la possibilità di esportare prodotti agricoli dall’Ucraina via mare. Tuttavia, la verità è che è Kiev a bloccare 75 navi straniere da 17 Paesi diversi nei porti di Nikolaev, Kherson, Chernomorsk, Mariupol, Ochakov, Odessa e Yuzhny ed è stata l’Ucraina a minare il Mar Nero”, ha inoltre denunciato il diplomatico russo.

 

 

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  •  21:33

    Mosca accusa Kiev di bloccare 75 navi straniere in sette porti

    Le autorità ucraine stanno trattenendo nei loro porti quasi 80 navi provenienti da 17 Stati diversi. Lo ha denunciato Mikhail Mizintsev, capo del Centro nazionale per il controllo della difesa della Federazione russa.
    “In sette porti (Kherson, Nikolaev, Chernomorsk, Ochakov, Odessa, Yuzhny e Mariupol), 75 navi straniere provenienti da 17 Stati rimangono bloccate” per volere degli urcaini, ha detto Mizintsev in un briefing. Allo stesso tempo, ha osservato che “la minaccia di bombardamenti e l’elevato pericolo di mine creati dai funzionari di Kiev nelle proprie acque territoriali non consentono alle navi di partire verso il mare aperto”.

  •  21:00

    Zelensky, 40 miliardi di dollari dagli Usa sono un aiuto “significativo”

    “Lodo l’approvazione da parte del Senato americano agli stanziamenti supplementari per l’Ucraina, 40 miliardi di dollari rappresentano un contributo significativo al ripristino della pace e della sicurezza in Ucraina, in Europa e nel mondo. Attendiamo con impazienza la firma della legge da parte del presidente Usa”. Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo l’approvazione del nuovo pacchetto di aiuti da parte del Congresso.

  •  20:55

    Il vicecomandante di Azov smentisce Mosca: sono ancora dentro l’acciaieria

    Il vicecomandante e portavoce del Battaglione Azov, Svjatoslav Palamar, soprannominato ‘Kalyna’, non ha lasciato l’acciaieria di Mariupol con gli altri soldati consegnatisi ai russi. “Oggi è l’85esimo giorno di guerra. Io e il mio comando siamo sul territorio dello stabilimento Azovstal. È in corso un’operazione, i cui dettagli non annuncerò”, ha dichiarato Palamar, anche portavoce dell’Azov, in un video messaggio su Telegram rilanciato dall’agenzia Unian. In precedenza, erano stati i media russi a diffondere la notizia della resa del vicecomandante.

  •  19:27

    Ultimo ok del Congresso Usa al pacchetto aiuti da 40 miliardi per Kiev

    Con l’ok del Senato il Congresso degli Stati Uniti ha definitivamente approvato il pacchetto di aiuti all’Ucraina per un valore di 40 miliardi di dollari. Il presidente Joe Biden dovrebbe promulgare il provvedimento in tempi molto rapidi.

  •  19:03

    Primo colloquio tra i vertici militari Usa-Russia da inizio guerra

    Per la prima volta da quando è scoppiata la guerra in Ucraina i vertici militari degli Stati Uniti e della Russia hanno avuto un colloquio: lo ha annunciato il Pentagono.
    Il generale Mark Milley e il generale Valeri Guerassimov “hanno discusso di diversi argomenti che destano preoccupazioni in materia di sicurezza”, ha riferito il colonnello Dave Butler, portavoce dello Stato maggiore Usa. I due hanno deciso di non divulgare i dettagli della loro conversazione.

  •  16:08

    Stoltenberg: Kiev può vincere questa guerra

    “L’Ucraina può vincere questa guerra”. E’ la convinzione espressa dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa congiunta a Copenhagen con la premier danese, Mette Frederiksen. “L’Europa si trova nella situazione più pericolosa da decenni”, ha affermato Stoltenberg, ribadendo che la Nato ha “risposto con un’unità senza precedenti alla brutale invasione russa dell’Ucraina”.

  •  15:53

    Stoltenberg: “Dobbiamo prepararci a una lunga guerra in Ucraina”

    La Russia “non è stata in grado di raggiungere i suoi obiettivi strategici in Ucraina” ma “non rinuncerà a ottenerli” e, per questo, “la guerra potrebbe continuare per lungo tempo e dobbiamo prepararci a sostenere l’Ucraina per lungo tempo”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in conferenza stampa a Copenhagen con la premier danese Mette Frederiksen.
    Stoltenberg ha citato “il fallimento dell’avanzata su Kiev, il ritiro da Kharkiv e lo stallo dell’offensiva in Donbass” ma ha avvertito che “è pericoloso speculare troppo perché le guerre sono imprevedibili”.

  •  15:39

    Mosca: “Riapriremo porti se revocate le sanzioni all’export”

    La riapertura dei porti ucraini è legata alla revoca delle sanzioni sulle esportazioni russe: lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko. In altre parole, ha spiegato, i porti riapriranno solo se saranno revocate le sanzioni imposte alla Russia sulle sue esportazioni. “La questione – ha osservato l’esponente di governo – richiede un approccio molto ampio e integrato: se i nostri partner desiderano una soluzione, è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie che sono state imposte alle esportazioni russe”.

  •  15:20

    I pm di Kiev chiedono l’ergastolo per il soldato russo Shishimarin

    I pubblici ministeri ucraini hanno chiesto l’ergastolo per Vadim Shishimarin, il primo soldato russo sotto processo per crimini di guerra in Ucraina. Poco prima Shishimarin, sergente ventunenne accusato di aver ucciso un civile di 62 anni, aveva chiesto “perdono” nel tribunale di Kiev. Sul banco degli imputati vi sono altri due soldati russi, anche loro accusati di aver commesso crimini contro civili.

  •  14:50

    Peskov: i residenti decideranno il destino delle aree occupate

    Saranno le popolazioni dei territori ucraini passati sotto il controllo delle truppe russe a decidere il destino di queste aree. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, facendo intuire che nella regione di Kherson e nei territori del Donbass strappati a Kiev potrebbero essere svolti referendum sul modello di quello organizzato in Crimea nel 2014.
    “Naturalmente, ogni azione ha un presupposto. In questo caso, il presupposto di qualsiasi azione potrebbe essere solo la volonta’ delle popolazioni locali”, ha detto Peskov, “non si può fare nulla senza la loro decisione su cosa verra’ dopo e con chi vogliono vivere”.

  •  14:47

    Revocati a Schroder i vantaggi da ex cancelliere

    La Germania ha revocato a Gerhard Schroder alcuni vantaggi che gli spetanno come ex cancelliere tedesco. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. Da quando è iniziata la guerra in Ucraina Schroder è stato molto criticato per i suoi legami di lunga data con il presidente russo, Vladimir Putin. Alcune persone lo hanno addirittura denunciato presso la procura federale di Karlsruhe per ‘crimini contro l’umanità’. L’ex cancelliere 77enne è presidente del Consiglio di sorvaglianza di Rosneft, primo gruppo petrolifero russo, e del comitato degli azionisti di Nord Stream 2, il controverso gasdotto russo-tedesco. Rifiuta di dimettersi da queste cariche e a giugno dovrebbe entrare anche nel consiglio di sorveglianza di Gazprom.
    “I gruppi parlamentari della colazione hanno tratto le conseguenze del comportamento dell’ex cancelliere e lobbista Gerhard Schroder di fronte all’invasione russa dell’Ucraina”, ha spiegato la commissione Bilancio del Bundestag. Schroder conservera’ comunque la scorta e la sua pensione di ex cancelliere.

  •  14:42

    Fmi: per l’economia italiana “venti contrari” da guerra e prezzi

    Dopo l’impressionante ripresa dallo shock pandemico, l’economia italiana deve ora affrontare i venti contrari della guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione”. Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nell’Article IV, al termine della missione annuale.

  •  13:39

    Cremlino, non sappiamo nulla di un piano italiano

    Il Cremlino non è a conoscenza del piano italiano in quattro tappe per arrivare in tempi rapidi al cessate il fuoco in Ucraina e poi aprire il negoziato per la pace, presentato all’Onu dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

    “Purtroppo, fino a questo momento non abbiamo notizia dei dettagli di questo piano. Non so se sia stato trasmesso tramite canali diplomatici. Ne abbiamo appreso l’esistenza dai media”, ha detto Peskov in un incontro con la stampa.

    “La partecipazione di chiunque possa aiutare a raggiungere un accordo e’ benvenuta. Nessuno sta rifiutando ogni sorta di sforzo sincero” ha aggiunto

  •  12:25

    Mosca espelle cinque diplomatici portoghesi

    Proseguono a Mosca le espulsioni di diplomatici stranieri in risposta a quelle disposte in diversi Paesi nei confronti di diplomatici russi dopo la guerra in Ucraina.

    Oggi la Russia ha annunciato l’espulsione di cinque diplomatici portoghesi per ritorsione a quella di dieci russi dal Paese iberico. L’ambasciatore del Portogallo a Mosca è stato convocato al Ministero degli Esteri, che ha espresso una “vibrata protesta circa la decisione provocatoria delle autorita’ portoghesi di dichiarare ‘personae non gratae’ dieci collaboratori della missione russa in Portogallo”, informa un comunicato ministeriale.

    “In risposta, cinque collaboratori dell’ambasciata di Portogallo in Russia sono stati dichiarati ‘personae non gratae'”. Hanno 14 giorni per lasciare il Paese. Ieri è stata annunciata l’espulsione di 34 diplomatici francesi, 27 spagnoli e 24 italiani

  •  11:57

    La Gran Bretagna ha imposto sanzioni a tre compagnie aeree russe

    La Gran Bretagna ha imposto sanzioni a carico di tre compagnie aeree russe: Aeroflot, Rossiya Airlines e Ural Airlines. Secondo il Tesoro britannico, le misure mirano a congelare gli asset delle aerolinee.

  •  10:36

    Scholz, la Russia non deve vincere questa guerra

    “La Russia non deve vincere questa guerra e l’Ucraina deve sopravvivere”. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un discorso al Bundestag. “Putin crede ancora di poter dettare i termini della pace a colpi di bombe ma non accetteremo una pace imposta, né lo farà l’Ucraina”, ha aggiunto.

    Scholz ha difeso la decisione di consegnare armi pesanti all’Ucraina affermando che la pace puo’ essere garantita solo “se siamo disposti a difenderla”. “Aiutere un Paese che è stato brutalmente attaccato a difendersi non è una escalation ma un contributo a respingere l’attacco e porre cosi’ fine alle violenze il piu’ rapidamente possibile”.

    Il cancelliere tedesco ha poi assicurato che gli aiuti militari all’Ucraina sono “bilanciati e coordinati a livello internazionale” e ha promesso che non fara’ nulla che possa spingere la Nato nel conflitto.

  •  10:04

    Draghi, serve una conferenza internazionale sul modello di quella di Helsinki

    Per costruire una pace duratura e una coesistenza pacifica” dopo la guerra in Ucraina, “serviraà anche uno sforzo creativo”, “una conferenza internazionale sul modello di quella di Helsinki”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo in Senato durante l’informativa sugli sviluppi del conflitto in Ucraina.

    Draghi ha citato le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e ha aggiunto che una volta ottenuto il cessate il fuoco “occorrerà costruire un quadro internazionale rispettoso e condiviso”, e un conferenza internazionale sul modello della conferenza di Helsinki con l’obiettivo di “rendere duraturo il processo” di pace.

  •  09:51

    Ue, per i crimini in Ucraina aperte 9 mila inchieste contro 600 sospetti

    “Sono state aperte più di 9 mila inchieste contro più di seicento sospetti. Sono lieto che undici Paesi membri abbiano gia’ aperto delle inchieste sui crimini internazionali commessi in Ucraina”. Lo ha dichiarato il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo a Bruxelles. “È importante garantire che gli autori che hanno commesso e commettono ancora atrocita’ in Ucraina siano ritenuti responsabili di questi crimini”, ha spiegato.

  •  09:49

    Draghi, indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024

    “Le stime del governo indicano che potremo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024”, anche se “i primi effetti di questo processo di vedranno già alla fine di quest’anno”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo in Senato durante l’informativa sugli sviluppi del conflitto in Ucraina

  •  09:31

    Draghi, l’Italia è favorevole all’ingresso dell’Ucraina nella Ue

    “L’Italia favorevole all’ingresso dell’Ucraina nella Ue”. È stato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, a ribadirlo nell’Aula del Senato. Allo stesso modo, il governo di Roma appoggia il nuovo pacchetto di sanzioni che la Ue sta preparando per colpire ulteriormente Mosca. Il premier ha poi definito “incoraggianti” i segnali che riguardano i contatti tra il Pentagono e la Russia.

  •  09:24

    Draghi, solo l’Ucraina deciderà che pace accettare

    “Solo l’Ucraina deciderà che pace accettare”. Lo ha detto nell’Aula del Senato, durante l’informativa sulla guerra in ucraina, il presidente del consiglio, Mario Draghi. “Dalla Russia un atto ostile ma bisogna mantenere il dialogo”. L’auspicio del premier è quello di “far ripartire, con forza, i negoziati” e per farlo bisogna mantenere “alta la pressione su Mosca” anche con le sanzioni.

  •  09:18

    Draghi, la guerra rischia innescare una grave crisi alimentare

    “La guerra rischia innescare crisi alimentare”. Lo ha detto nell’Aula del Senato, durante l’informativa sulla guerra in ucraina, il presidente del consiglio, Mario Draghi. “Minacciata è la sicurezza alimentare di milioni di persone”.

  •  09:16

    Draghi, l’avanzata russa procede più lenta del previsto

    “La Federazione Russa si è ritirata da ampie porzioni del territorio ucraino, per concentrare le sue forze nell’area orientale del Paese – ha aggiunto Draghi – anche qui, l’avanzata russa procede molto più lentamente del previsto. Nell’ultima settimana, le forze ucraine hanno ripreso il controllo di Kharkiv nell’Est del Paese, la seconda città per popolazione in Ucraina. L’esercito ucraino ha finora respinto i tentativi da parte russa di attraversare il fiume Severskij Donec’, e quindi di accerchiare Severodonetsk – a circa 100 chilometri a nord-ovest di Lugansk”.

    “Nel sud-est dell’Ucraina, l’offensiva russa si è trasformata in un’occupazione militare – ha continuato Draghi – a Kherson, le forze russe hanno lasciato alla Guardia Nazionale Russa il presidio dell’area. Il 1 maggio la citta’ ha adottato il rublo russo ed è stata agganciata alla rete di telecomunicazioni russa Rostelecom – un segnale di un progressivo radicamento della Russia nell’area. L’attività dell’aviazione e i lanci missilistici russi continuano su Mariupol e nell’area del Donbass. Secondo lo Stato Maggiore ucraino le Forze russe stanno cercando di annettere nuovi territori negli oblast di Donetsk e Lugansk

  •  08:59

    Biden incontra a Washington i leader di Svezia e Finlandia

    Il giorno dopo l’ufficializzazione della domanda di adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontra i leader dei due Paesi nordici. Secondo quanto riporta la Cnn, il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha spiegato che l’incontro di Biden con il presidente finlandese Sauli Niinisto e con la prima ministra svedese Magdalena Andersson a Washington permetterà ai tre Paesi “di coordinarsi sul percorso da seguire” e “confrontarsi sulla scelta”.

  •  08:50

    L’Italia congela 150 milioni di euro alla russa Superjet, anche 5 aerei

    Nuovo congelamento di beni russi in Italia. Il Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza ha eseguito due decreti emessi dal Comitato di sicurezza finanziaria nei confronti della russa PJSC United Aircraft Corporation.

    Le risorse colpite in quanto riconducibili, direttamente o indirettamente alla PJSC, ammontano a circa 150 milioni di euro e consistono in parte del capitale sociale della SuperJet International Spa, con sede a Venezia, e in 5 velivoli.

    Il provvedimento è frutto degli accertamenti per l’individuazione delle risorse economiche “riconducibili ai soggetti inclusi nell’allegato I del Regolamento Ue 269/2014, concernente le misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrita’ territoriale, la sovranita’ e l’indipendenza dell’Ucraina”

  •  08:44

    Presentato all’Onu un piano italiano in 4 tappe per la tregua

    Un piano italiano in quattro tappe per arrivare in tempi rapidi al cessate il fuoco in Ucraina e poi aprire il negoziato per la pace è stato presentato all’Onu, secondo quanto riporta La Repubblica, dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

    Secondo il quotidiano, il documento elaborato dalla Farnesina in stretto coordinamento con Palazzo Chigi è stato presentato dal capo della diplomazia italiana al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e prevede un percorso in quattro tappe: cessate il fuoco, neutralità dell’Ucraina, Crimea e Donbass, nuovo patto di sicurezza internazionale.

  •  08:36

    Kiev, dimezzato raccolto del grano, la crisi sarà mondiale

    L’Ucraina produrrà nel 2022 la metà del grano raccolto l’anno scorso: la stima è stata fatta dal ministro dell’agricoltura di Kiev, Mykola Solsky, in un intervento all’Onu in cui ha avvertito che a pagare il prezzo della guerra russa in Ucraina saranno “tutti i Paesi del mondo, a causa della carenza di grano”.

    Se quest’anno il raccolto sarà pari al 50% rispetto allo scorso anno, è anche perché la maggior parte della semina è avvenuta nelle regioni orientali e meridionali, proprio dove si combatte

  •  07:57

    Intelligence britannica, Mosca rimuove alcuni alti ufficiali russi

    “Nelle ultime settimane, la Russia ha rimosso i comandanti di alto livello che considera si siano comportati male durante le fasi iniziali dell’invasione dell’Ucraina”. E’ il focus su cui punta l’analisi odierna dell’intelligence della Difesa britannica.

    In particolare, si legge sull’aggiornamento diffuso dal ministero della Difesa di Londra, “il tenente generale Serhiy Kisel, che comandava la 1a Armata carri armati d’elite, è stato sospeso per la mancata cattura di Kharkiv”, mentre “anche il viceammiraglio Igor Osipov, che comandava la Flotta del Mar Nero, è stato probabilmente sospeso in seguito all’affondamento dell’incrociatore Moskva in aprile”.

    Invece, secondo l’intelligence, “il Capo di Stato Maggiore russo Valeriy Gerasimov probabilmente rimane al suo posto, ma non è chiaro se mantenga la fiducia del Presidente Putin”.

    “La cultura dell’insabbiamento e dell’eliminazione della colpa è probabilmente prevalente nel sistema militare e di sicurezza russo – prosegue l’analisi – Molti ufficiali coinvolti nell’invasione dell’Ucraina saranno probabilmente sempre piu’ distratti” dall’attività bellica per cercare di “evitare la propria responsabilità personale per le battute d’arresto operative della Russia. Questo probabilmente metterà ulteriormente a dura prova il modello centralizzato di comando e controllo della Russia, in quanto gli ufficiali cercheranno sempre più di rimandare le decisioni chiave ai loro superiori. In queste condizioni sara’ difficile per la Russia riprendere l’iniziativa”.

  •  07:23

    Autorità locali, un morto nella regione russa di Kursk dopo un attacco ucraino

    Una persona è morta a causa di un attacco ucraino al villaggio di Tetkino nella regione russa di Kursk. Lo ha detto il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, secondo quanto riferisce l’agenzia Tass.

    Autorità locali, un morto nella regione russa di Kursk dopo un attacco ucraino
    © Alexei Druzhinin / Sputnik via AFP

    Roma Starovoit

  •  07:02

    La Russia ha chiuso gli uffici della tv canadese Cbc per ritorsione

    La Russia ha fatto sapere che chiuderà gli uffici moscoviti della Canadian Broadcasting Corporation (Cbc) come ritorsione per la decisione di Ottawa di mettere al bando Rt.

    La misura punitiva è stata immediatamente condannata dal premier canadese Justin Trudeau secondo cui “il giornalismo responsabile, che condivide con i cittadini quello che sta succedendo, è una profonda minaccia per Vladimir Putin”.

    Da parte sua, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha denunciato l’iniziativa “russofobica” del governo canadese contro Rt e ha qualificato Cbc come “rumore di propaganda”

  •  06:31

    Zelensky ha firmato l’estensione di 90 giorni della legge marziale

    Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha firmato il decreto che estende di 90 giorni, a partire dal prossimo 25 maggio, la legge marziale e la mobilitazione generale. Il testo e’ stato pubblicato sul sito della Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, che ora dovra’ approvarlo

  •  06:30

    Blinken, 215 milioni di dollari per l’emergenza alimentare

    Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken ha annunciato che gli Stati Uniti daranno altri 215 milioni di dollari per gli aiuti alimentari di emergenza in Ucraina. “E faremo molto di più”, ha aggiunto parlando alle Nazioni Unite durante la riunione ministeriale sulla sicurezza alimentare globale a cui ha partecipato anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

    “Ci aspettiamo – ha spiegato – che il Congresso Usa approvi molto presto circa 5,5 miliardi di dollari in finanziamenti aggiuntivi per l’assistenza umanitaria e la sicurezza alimentare”.

  •  06:26

    Gli Usa confermano la nomina di Bridget Brink ad ambasciatore a Kiev

    Il Senato Usa ha approvato la nomina di Bridget Brink ad ambasciatore americano a Kiev, dopo che il posto è rimasto vacante per tre anni. Gli Stati Uniti hanno riaperto oggi la rappresentanza diplomatica nella capitale ucraina, rimasta chiusa in questi mesi dopo l’invasione russa. Diplomatica di carriera, Brink ha guidato l’ambasciata Usa nella Repubblica slovacca ed ha lavorato in quella di Tbilisi in Georgia.

    Gli Usa confermano la nomina di Bridget Brink ad ambasciatore a Kiev
    Bridget Brink, ambasciatore Usa a Kiev

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