Salvini, ossia il bue che dice cornuto all’asino

Politica

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di Raffale Vairo

Invece di aumentarsi lo stipendio, prima paghi la Cassa integrazione alle centinaia di migliaia di lavoratori che la aspettano da mesi, poi chieda scusa e si dimetta.

Parole molto nette e gravi pronunciate da capitan fracassa non appena è stata pubblicata la notizia che Tridico, Presidente dell’INPS, avrebbe avuto un aumento consistente del suo stipendio (da 62 mila euro a 150 mila euro).

 L’indignazione è affatto condivisibile ove si pensi alle migliaia di persone cadute in povertà a causa del COVID 19. Solo che le critiche velenose Salvini dovrebbe rivolgerle anche a se stesso e a Di Maio che, ministri del Governo Conte 1, hanno concordato le condizioni di ingaggio dei presidenti dell’INPS e dell’INAIL, il primo di area 5 Stelle, il secondo di area leghista. Del resto, anche al Presidente dell’INAIL è stato attribuito lo stipendio di 150 mila euro. Nessuna indignazione, invece, per le indennità percepite dai parlamentari disertori, con assenze vicine al 90%.

Ma l’incoerenza del capitan fracassa è una costante della sua attività politica. Notevoli i suoi interventi contro la Marini, Presidente dell’Umbria, costretta alle dimissioni perchè coinvolta nello scandalo Sanità.  Manifestazioni di disappunto che tutti condividono. Ricordo anche l’episodio accaduto a Milano Marittima che è costato caro alla vicesindaca di un Comune della Provincia di Como. Un episodio che ha fatto molto discutere, ma che ha costretto la vicesindaca a dare le dimissioni dalla Giunta e dal Consiglio Comunale. La vicesindaca, incontrando il capitan fracassa sulla spiaggia di Milano Marittima, gli aveva rivolto le seguenti parole: “Guardi, con le sue esternazioni dell’ultimo periodo lei sta rovinando l’immagine dell’Italia e degli italiani. E rovina anche il nome di questa bellissima città”. Giudizio grave? Tale è stato ritenuto. Anzi, alla vicesindaca è stato rimproverato un comportamento sconveniente, di lesa maestà, nei confronti di Salvini. Anche se si tratta di un giudizio largamente condiviso.

Solo che non vi è coerenza. Il Presidente della Lombardia, avv. Attilio Fontana, il sedicente rappresentante della razza bianca, è coinvolto in numerose indagini giudiziarie perché sospettato di operazioni fraudolente ai danni dei cittadini lombardi. Ebbene, al riguardo nessuna indignazione. Neanche dalle opposizioni lombarde. Egli stesso, cioè il nostro capitan fracassa, è sospettato di fatti poco chiari (i famosi 49 milioni, le frodi ai danni dello Stato, i finanziamenti poco chiari provenienti da Paesi esteri, le operazioni attivate dai suoi commercialisti bergamaschi, il caso Siri). Nessuno ha mai chiesto le sue dimissioni o del sen. Siri. Anzi il nostro continua nelle sue censure, spesso ingiustificate, nei confronti dei suoi avversari politici senza che nessuno della maggioranza governativa lo abbia mai invitato a rassegnare le dimissioni da senatore. Ultimamente si permette di definire il premier Conte inadeguato, assassino, perché responsabile delle morti causate dal Covid 19. Reazioni? Nessuna.

Neanche dalle principali testate giornalistiche che, tuttavia, continuano, con i loro giudizi avventati, ad alimentare l’avversione verso il Premier, nonostante i successi dallo stesso conseguiti sia nell’attività di contrasto all’epidemia sia nelle trattative europee. Ma forse sono proprio i suoi successi a provocare l’avversione dell’opposizione e della stampa nazionale.

MORALE:  peras imposuit Iuppiter nobis duas. Bisogna ritornare a Fedro e alla sue favole, se vogliamo comprendere appieno i comportamenti incoerenti dell’uomo e, in particolare, dei nostri politici che, come constatiamo ogni giorno, riassumono in sé tutti i difetti dei cittadini che rappresentano.

Raffaele Vairo

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