Sergio Pirozzi:“saro’ il Sindaco di tutti”

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A 72 ore dalle urne il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è più agguerrito e attivo che mai. Non solo non “molla” ma anzi rilancia. “Sarò il Sindaco di tutto il Lazio, perché è questo il cammino che ho intrapreso da mesi ed è questo l’obiettivo primario della mia candidatura per il popolo”.

Già, la gente, il “suo” popolo, le persone che a centinaia lo aspettano quotidianamente nelle piazze e negli incontri che si snocciolano dal mattino fino alla sera. “Felice di essere stanco….” chiosa ancora il primo cittadino della martoriata città reatina. “Non mi fermerò mai fin quando ci saranno problemi da risolvere, donne e uomini da ascoltare, ferrovie da percorrere per capire quanto sono disastrate o ospedali da visitare per comprendere lo stato in cui versa la nostra Sanità”.

E’ un guerriero Pirozzi, lo dimostrano i suoi quasi 10 appuntamenti giornalieri nelle 5 provincie della Regione più importante d’Italia, ovvero Rieti, Viterbo, Frosinone, Latina e Roma. Il suo contachilometri, presente sul sito ufficiale, rasenta la cifra di 30 mila, il ché fa pensare che di strada ne ha fatta, e tanta! Chi lo ha ascoltato nei vari luoghi ove ha espresso il suo pensiero ha notato un attento conoscitore delle problematiche amministrative nonché un ottimo osservatore onesto e leale. Si sofferma sulle questioni non fatte dalla giunta uscente ma, allo stesso tempo, ammette ciò che di buono ancora c’è. Questo suo atteggiamento propositivo lo rende, per certi aspetti, unico nel suo genere. E’ un inguaribile sognatore, un idealista pieno di volontà nonché un inesauribile ottimista (pur con la “sofferenza” che gli si legge negli occhi) che della “battaglia” per gli ultimi intende fare il suo scopo di vita. L’inarrestabile voglia di cambiamento e l’apprezzabile senso di fiducia che alberga in lui lo si evince anche dalle splendide parole presenti suoi social: “Amici miei, avete ragione voi: abbiamo già vinto. Abbiamo riportato le persone a lottare per delle istituzioni migliori. E non solo nel Lazio. Da sindaci, amministratori locali e cittadini stiamo costruendo qualcosa di straordinario, di enorme!  

Non vuole più parlare di centrodestra o centrosinistra, di tradimento o mancato appoggio, “quelli sono affari loro”, lui prosegue imperterrito verso la meta che è, e può essere, alla portata dei traguardi precedentemente stabiliti.

Sergio Pirozzi è stato un grande allenatore di calcio (fino all’Ascoli in serie B), Sindaco di Amatrice per due mandati, consigliere provinciale e, da un quarto di secolo, si occupa della “cosa” pubblica con impegno e ardimento.

Ora, dopo aver declinato in tempi non sospetti molti succulenti inviti, sembra che abbia definitivamente chiuso con le vecchie diatribe partitiche per donare tutto se stesso (con la sua lista dello “Scarpone”) agli amati cittadini del Lazio. Per chi lo conosce e lo segue da tempo è un modello da seguire, poiché è instancabile, frenetico, gioviale, affabile e costruttivo. Riesce a vedere uno spiraglio di luce anche dove il buio troneggia, è capace di dare speranza a coloro che l’hanno perduta ed è in grado di portare un sorriso laddove (soprattutto nelle periferie) il grado di desolazione è permeante.

Non è un politico vecchio stile, ne un politicante “poltronista” della nuova era, è semplicemente un Sindaco che ha dimostrato sul campo di valere e di farsi rispettare con i governanti periferici, centrali ed europei. I suoi cinque punti programmatici sono semplici ma allo stesso tempo innovativi. I titoli citano cosi: 

1° Liberiamo le risorse per gli ospedali di prossimità;

2° Meno burocrazia, più servizi sanitari efficienti;       

3° Abbattiamo le code;

4° Non aiuti a pioggia. Una pioggia di aiuti per chi è in difficoltà

5° Senza figli non c’è futuro

In ragione di ciò e con tutta onestà, crediamo che Sergio Pirozzi, candidato in corsa alla Presidenza della Regione Lazio, abbia veramente compreso quali siano i veri problemi da affrontare per e sul territorio. Non dubitiamo dunque del fatto che non appena si insedierà nei palazzi che contano darà filo da torcere a chiunque per snellire la sua splendida ma “impantanata” Regione.

Dal Corriere Nazionale una sola parola: AD MAIORA!

 

 

M.C.

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