Sotheby’s vende all’asta la casa appartenuta a Giolitti

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Cultura ed istituzioni si mobilitano a Cavour, in Piemonte. Il sindaco “un patrimonio importante che speriamo di poter mettere a disposizione della comunità”

©  Italy Sotheby’s International Realty – La villa di Giovanni Giolitti

AGI –   “A Cavour, nel centro del paese e situata ai piedi del parco naturale ‘Rocca di Cavour’, affascinante villa storica appartenuta all’onorevole Giovanni Giolitti, nella quale lo statista amava trascorrere i mesi estivi”. Così l’annuncio di vendita di Sotheby’s Italia, che presenta la residenza nel torinese appartenuta a Giolitti ed ora in vendita per 680 mila euro.

Un annuncio che ha mobilitato esponenti della cultura e della politica, che hanno presentato una petizione, prima firmataria l’ex presidente di Italia Nostra Torino Donatella D’Angelo, per chiedere allo Stato di acquistare l’immobile.

Nel documento indirizzato al ministro della Cultura Dario Franceschini, si ricorda, tra le altre cose, che  in questa casa “Giolitti ci passava molto tempo, vi riceveva i più illustri personaggi dell’epoca, che qui elaboravano leggi e trattato. Ci rimase in maniera permanente negli ultimi anni, sino alla sua morte avvenuta qui nel 1928″.

“Oltretutto – si osserva –  è posta in vendita con tutti i preziosi arredi, testimoni muti della Storia d’Italia. Chiediamo pertanto che questo patrimonio di cultura, storia e conoscenza non venga disperso ma lo Stato eserciti il diritto di prelazione ai sensi del D.Lgs 42/04, tenuto conto dell’interesse nazionale che il Decreto richiama”.

“E’ una vicenda che va avanti da tempo – spiega all’AGI il sindaco di Cavour Sergio Paschetta – Noi ci siamo insediati come amministrazione quasi due anni fa e sapendo di questa opportunità avevamo già contattato la regione Piemonte per trovare le strade possibili per un’eventuale acquisizione o recupero. Chiaramente il comune da solo non può farcela, non ha risorse né per acquistarla, né per impostare un’eventuale opera di ristrutturazione. Poi l’avvento della pandemia ha provocato uno stop a questo percorso”.

“Recentemente – aggiunge Paschetta – è stata riproposta su diversi canali di vendita e questo ha risvegliato un po’ in tutti la volontà di trovare una soluzione. Noi abbiamo scritto al ministero e parallelamente è partita una petizione fatta da cittadini, intellettuali che supportano la causa di un’acquisizione da parte dello Stato per poi farne un un polo culturale”.

Per il sindaco di Cavour “è positivo che si sia creato questo movimento. Noi abbiamo scritto al Ministero e siamo stati contattati dalla Sovraintendenza di Torino per un possibile sopralluogo e valutare lo stato della villa. È un patrimonio che abbiamo qui, che racchiude un pezzo importante di storia dell’Italia e che bisognerebbe mettere a disposizione della comunità”.

Ora la villa appartiene a diversi eredi, nipoti e pronipoti dello statista. “Con loro siamo in contatto, – spiega il sindaco – ci eravamo già sentiti un anno e mezzo fa e avevamo condiviso la nostra volontà di valorizzare questo sito ed anche loro sono soddisfatti di questa attenzione che c’è verso la villa”.

“Speriamo che tutto si concretizzi positivamente perché sarebbe un’opportunità per l’intero territorio. Sicuramente essendoci la possibilità di avere molti reperti appartenuti a Giolitti una sezione dovrebbe essere dedicata ad un museo su quel periodo storico e sulla figura dello statista. Inoltre, si potrebbe creare uno spazio culturale. A Cavour abbiamo la fortuna di avere molte associazioni che lavorano nel settore della cultura, c’è un fermento elevato da questo punto di vista, manca però uno spazio fisico che faccia da collettore. La villa si presterebbe per accogliere questo tipo di iniziative. Ci sarebbe spazio per l’aspetto storico, quello culturale, per il racconto del passato ma anche per il presente”.

“Ora – conclude il sindaco – si farà questo sopralluogo della Sovrintendenza e poi siamo in attesa di una risposta dal ministero. Noi abbiamo anche invitato il ministro Franceschini a venire a Cavour a prendere visione di questo bene. Siamo fiduciosi”. 

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