Spagna: Sanchez affronta la grana dello spyware Pegasus

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La Spagna ristruttura l’intelligence dopo lo spionaggio dopo il caso del software Pegasus. Un atto dovuto a causa di molteplici rivelazioni che coinvolgono lo spyware israeliano. Il direttore dei servizi segreti è immediatamente sollevato dall’incarico.

A seguito di un clamoroso scandalo spionistico, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato, oggi, una riforma della legge che regolamenta il funzionamento i servizi segreti. L’ottica è quella di rafforzare le garanzie nel campo delle indagini giudiziarie, per quanto attiene il massimo rispetto dei diritti individuali e politici delle persone, secondo le dichiarazioni dell’esponente di governo.

Sanchez ha inoltre annunciato l’imminente adozione di una nuova legge inerente alle “informazioni riservate”, la cui legislazione vigente che risale al 1968, quindi ai tempi della dittatura franchista, ravvisando l’urgenza che regolamenti si adattino a principi democratici e costituzionali.

Si tratta della risposta politica dovuta ad uno scandalo che ha visto implicato il capo, ormai destituito, del cosiddetto Centro Nazionale dell’Intelligence (CNI), Paz Esteban. Una vicenda  esplosa in aprile, a seguito di rivelazioni per le quali i telefoni dei separatisti catalani erano stati intercettati dai servizi segreti spagnoli, utilizzando il software dell’israeliana Pegasus, una software house all’avanguardia nel campo dei sistemi di spionaggio.

I separatisti catalani hanno quindi reagito minacciando di ritirare in Parlamento il loro appoggio al governo di minoranza di Sanchez, con il rischio di provocarne la caduta prima della fine della legislatura, prevista a fine 2023. Il caso è poi ulteriormente degenerato, allorquando il governo ha rivelato che il signor Sanchez e il suo ministro della Difesa, Margarita Robles, erano stati spiati dal medesimo software, questa volta a causa di un “attacco hacker” da parte di fino ad oggi ignoti.

Le riforme anticipate si rendono necessarie per applicare alle procedure ogni necessario aggiornamento al fine di prevenire ulteriori simili violazioni della sicurezza in futuro, secondo le affermazioni del Primo Ministro spagnolo.

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