Stupri Rimini, due fratelli confessano

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Emilia-Romagna

Due ragazzi marocchini si sono costituiti. Si cercano gli altri due. Una settimana gli stupri di una turista polacca e una prostituta transessuale. Il gruppo ripreso da una telecamera

Stupri di Rimini, preso anche il quarto componente del branco

Una settimana fa le violenze a una turista polacca e a una prostituta transessuale

È stato preso nella notte a Rimini il quarto giovane del ‘branco’ autore degli stupri a Rimini. Si chiama Guerlin Butungu, 20 anni, congolese, rifugiato residente a Vallefoglia, nel Pesarese. Si nascondeva alla stazione di Rimini. E’ stato preso dagli agenti dello Sco e della Squadra mobile di Rimini e Pesaro. E’ considerato il ‘capobranco’.

La squadra mobile della Questura di Rimini ha preso un terzo componente del gruppo di quattro persone ricercate per il doppio stupro della scorsa settimana a Rimini Miramare. Dopo che due fratelli marocchini minorenni si sono costituiti nel pomeriggio a Pesaro, è confermata la nazionalità degli altri due: uno è congolese, anche lui minorenne, mentre il capobanda è un nigeriano con più di 18 anni. Non si sa ancora quale di questi due sia quello fermato dalla Polizia. Nessuno di loro avrebbe precedenti penali.

Il video della Polizia, in Questura il terzo componente del branco

“Siamo stati noi”, avrebbero detto i due ragazzi che si sono costituiti, trasferiti a Rimini per l’interrogatorio in Procura alla presenza del pm che coordina le indagini e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna. La seconda vittima del branco, la prostituta transessuale peruviana, è stata portata in Questura per il riconoscimento.

I due giovani avrebbero deciso di presentarsi dopo la diffusione delle immagini e a causa della pressione esercitata in questi giorni dalla polizia di Rimini.

Una telecamera di sorveglianza avrebbe infatti ripreso i quattro uomini che avrebbero partecipato allo stupro sulla spiaggia del Bagno 130 di Miramare a Rimini. Ieri, un nuovo sopralluogo era stato fatto dalla polizia scientifica, a richiesta della Procura, nel punto dell’aggressione alla prostituta transessuale. L’obiettivo era ritrovare un frammento della bottiglia usata dai quattro stranieri per minacciare la peruviana. Un frammento di quella bottiglia è stato repertato dalla polizia e ora si attendono i risultati scientifici per l’esame delle impronte digitali.

“Se colpevoli, minorenni o no, castrazione chimica e poi a casa loro!”, commenta Matteo Salvini, segretario della Lega sulle prime ammissioni dei presunti stupratori di Rimini.

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