Sui mercati salgono i rendimenti dei titoli i Stato. Ecco perché

Economia & Finanza

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È un effetto della situazione geopolitica e sull’impatto sui prezzi, come pure una reazione alla svolta ‘falco’ annunciata dalla Fed, e in misura più limitata dalla Bce.

Borse europee (Afp)

AGI – In tensione il mercato obbligazionario di tutto il mondo, che nei giorni scorsi ha visto un balzo dei rendimenti dei titoli di Stato sia come effetto della situazione geopolitica e sull’impatto sui prezzi sia come reazione alla svolta ‘falco’ annunciata dalla Fed, e in misura più limitata dalla Bce.

Negli Usa, il rendimento a 10 anni ha raggiunto il 2,73%, il suo livello più alto da marzo 2019: il movimento brusco verso l’alto è iniziato martedì scorso dopo che le parole del governatore della Fed Lael Brainard hanno spostato l’attenzione dagli aumenti dei tassi al deflusso del bilancio della Fed.

Si tratta di un andamento che, secondo gli analisti, riflette la percezione che la Fed sia intenzionata a fare più di ciò che è necessario per ridurre l’inflazione, ma inevitabilmente ciò potrebbe rallentare la crescita economica. I rendimenti dei Treasuries a 2, 5 e 10 anni hanno toccato i massimi pluriennali, e lo spread dei rendimenti 2/10 è diventato positivo dopo essersi invertito alla fine della scorsa settimana.

I funzionari della Fed hanno concordato a marzo, in linea di massima, di tagliare fino a 95 miliardi di dollari al mese dalle riserve di attività della banca centrale come un altro strumento nella lotta contro l’inflazione, compresi 35 miliardi di dollari e più in titoli garantiti da ipoteca.

Il rendimento dei Treasury a 10 anni è salito di 4,8 punti base al 2,702%, mentre il rendimento dei buoni a 2 anni è salito di 3,7 punti base al 2,499%, lasciando lo spread 2/10 a 19,89 punti base. Il rendimento del titolo di Stato trentennale è salito di 3,6 punti base al 2,725%, dopo aver toccato il 2,73%, il suo massimo da maggio 2019.

Stesso scenario si sta verificando per i rendimenti delle obbligazioni della zona euro mentre salgono le scommesse sul rialzo dei tassi della Bce. I verbali dell’ultima riunione politica dell’Eurotower, piu’ ‘falco’ di quelle precedenti, hanno fatto impennare i rendimenti. Alcuni membri del board, nella riunione di marzo, volevano peraltro fissare una data finale per la fine dell’acquisto di asset. I trader poi sono passati a prezzare oltre 65 punti base di rialzi dei tassi della BCE entro la fine dell’anno, rispetto a circa 60 punti base prima di venerdì.

Ad esempio Goldman Sachs, si aspetta che la Bce aumenti i tassi di 25 punti base sia a settembre che a dicembre. Il rendimento dei titoli di Stato a due anni della Germania, che è sensibile alle aspettative sui tassi di interesse, oggi è aumentato di 6 punti base allo 0,03%.

Il rendimento del Bund a 10 anni, il benchmark per la zona euro, è balzato base allo 0,69%. Ma sono stati i rendimenti delle obbligazioni francesi su tutta la curva ad essere aumentati più che in altri mercati, con il rendimento a 10 anni in aumento di 4 punti base dopo essere salito al massimo da metà 2015 all’1,267%: questo perché gli investitori sono in tensione per il primo turno delle elezioni presidenziali previsto per domenica prossima.

I mercati temono che la candidata di estrema destra Marine Le Pen possa, se non battere, ma dare sicuramente qualche grattacapo l’attuale Emmanuel Macron. Si prefigura un testa a testa, in cui Macron otterrebbe una vittoria risicata al ballottaggio del 24 aprile.

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