Sul caso Regeni il governo studierà altre strade per arrivare a un processo per i responsabili

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Lo ha fatto sapere il ministero della Giustizia dopo l’appello dei PM perché si prema sull’Egitto in modo che i quattro 007 vengano informati del procedimento a loro carico.

© ANDREAS SOLARO / AFP – Giulio Regeni

 

AGI – “Sul caso Regeni, il Ministero della Giustizia continuerà a fare la sua parte in ogni modo, in collaborazione con le altre articolazioni del Governo coinvolte, studiando nuove strade e le modalità operative più efficaci, per assicurare il corso della giustizia, in linea e in piena collaborazione con le richieste avanzate dall’autorità giudiziaria procedente”. Lo ha fatto sapere il ministero della Giustizia dopo l’appello dei pm perche’ si prema sull’Egitto in modo che i quattro 007 vengano informati del procedimento a loro carico.

Il gup Roberto Ranazzi in relazione alle richieste formulate dalla procura e dalle difese nell’ambito della vicenda di Giulio Regeni – il giovane ricercatore friulano morto in Egitto nel 2016 – ha disposto nuove ricerche degli imputati da effettuare in Italia, affidate ai carabinieri dei Ros, e trasmissione degli atti al Governo italiano per verificare eventuali esiti della rogatoria inoltrata nel 2019 e se ci sono margini per interloquire con l’autorità egiziana

Il gup ha dunque sostanzialmente condiviso la linea del procuratore aggiunto Sergio Colaiocco. I carabinieri per accertate luogo di residenza o di lavoro degli imputati potranno analizzare banche dati, elenchi telefonici e social network. Una nuova udienza e’ stata fissata per il prossimo 11 aprile.

 

 

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