Trasporti: CISAL, inaccettabile la roulette russa dei pendolari

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Necessario investire sui servizi ferroviari essenziali per garantire anche la sicurezza del trasporto regionale

ROMA –  A Pioltello si è consumato l’ennesimo disastro ferroviario, causato, stando a quanto emerge delle prime ricostruzioni, dalla rottura di un giunto di collegamento tra due binari, che un piccolo asse di legno avrebbe dovuto tenere insieme.

Innanzitutto la tragicità degli eventi ci impone di onorare le vittime e i feriti e di rivolgere un pensiero alle loro famiglie, alle quali la CISAL tutta manifesta la propria solidarietà e sentita vicinanza. Ma il nostro ruolo ci obbliga, anche sul piano morale, a svolgere ulteriori considerazioni e a chiarire, con la solita massima franchezza, la nostra opinione su fatti e relative responsabilità, politiche e manageriali, prima ancora che qualcuno si affretti ad arte ad individuare nel solito “errore umano” la causa dell’accaduto.

I proclami della politica, che a parole promette miliardi per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di tutte le linee ferroviarie e del trasporto su gomma, sono smentiti con palese evidenza e con grande sconforto dalla popolazione dalla tragica reiterazione, negli ultimi anni, di incidenti mortali e di deragliamenti, dovuti a cattiva o omessa manutenzione delle linee. La responsabilità di tali eventi è da addebitarsi in via esclusiva alla scelta strategica di privilegiare negli investimenti l’Alta Velocità e opere come la TAV a discapito delle linee secondarie, frequentate da pendolari, studenti e lavoratori, colpite da tagli di risorse economiche e di personale. Parimenti, identica responsabilità va ascritta alle società alle quali è affidata la custodia e la gestione delle linee e dei mezzi rotabili, preoccupate esclusivamente di “far cassa”, compiendo mere operazioni speculative di acquisizione di altre società e riducendo il personale tutto e, in particolare, quello a cui è affidato il controllo sulle linee (i cosidetti manutentori).

A fronte di tale quadro dei trasporti in Italia, chiediamo a gran voce che finalmente sia fatta un’operazione verità e che non avvenga quanto viceversa accaduto in altri gravi e analoghi episodi, nei quali vergognosamente gli unici (ma proprio gli unici) a pagare sono stati semplici dipendenti, licenziati immediatamente, poiché furbescamente individuati come “capri espiatori” di ben più grandi ed evidenti responsabilità dei quadri dirigenziali, dei proprietari e degli amministratori della società, che avevano omesso ogni investimento in termini di efficientamento e di sistemi di sicurezza delle linee ferroviarie.

Confidiamo che chi avrà il compito, sul piano politico e manageriale, di individuare le cause dell’accaduto, non ignori quanto sta accadendo e condivida la nostra istanza di un deciso cambio di rotta nelle scelte strategiche da adottare.

Pietro Venneri, Segretario confederale CISAL

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