Tria scrive alla Ue. Non ci sono tagli al welfare

Economia & Finanza

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Pochi minuti prima delle 23 – il termine posto dalla Commissione europea scadeva alla mezzanotte – il ministero dell’Economia ha inviato a Bruxelles la lettera di risposta alle osservazioni della Ue sui conti pubblici italiani. Il testo firmato dal ministro Giovanni Tria e’ accompagnato da un’analisi di ben 58 pagine sul debito pubblico e spiega le intenzioni del governo per riallineare i conti alle regole europee. Dal testo finale scompare il rifermento ai taglia al welfare nel 2020 – 2021 contenuti nella prima bozza circolata che aveva sollevato le critiche di Luigi Di Maio.

Il passaggio e’ sfumato e indica in modo piu’ generico che “il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche tributarie”. Ritocchi anche alla parte che annuncia il progetto di introduzione della flat tax “che sara’ attuato nel rispetto degli obiettivi di riduzione del disavanzo”. E’ stata diffusa la lettera che il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha inviato alla Commissione europea in risposta ai chiarimenti chiesti da Bruxelles sul nostro debito pubblico. Nel pomeriggio erano circolate indiscrezioni di stampa nelle quali si parlava di riduzioni di spesa per il welfare nel periodo 2020-2022 che avevano fatto chiedere al vicepremier Luigi Di Maio un vertice di maggioranza. Il Mef aveva smentito categoricamente e nella versione ufficiale del documento inviato a Moscovici e Dombrovskis non c’è traccia di questi tagli. “In vista dell’approvazione del Documento Programmatico di Bilancio per il 2020 e alla luce delle più aggiornate previsioni macroeconomiche, il Governo – si legge a pagina 4 – sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente comprimibile e delle entrate, anche non tributarie”.

La lettera di Tria è accompagnata da un documento di 58 pagine nel quale si esaminano i fattori rilevanti che influenzano l’andamento del debito pubblico in Italia. La lettera inviata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria in risposta alla richiesta della Commissione Europea di illustrare i fattori rilevanti per spiegare le ragioni del mancato rispetto della regola del debito nel 2018 è stata ricevuta dagli uffici della Dg Ecfin, a Bruxelles. Ora la risposta verrà esaminata e servirà alla redazione del rapporto ex articolo 126.3 sul debito pubblico italiano, salito nel 2018 al 132,2% del Pil. Mercoledì prossimo il collegio dei commissari approverà le raccomandazioni specifiche per Paese e dovrebbe pubblicare anche il rapporto ex articolo 126.3, primo stadio della procedura per debito.”Mi sorprende la smentita del Ministro Tria sulla versione della lettera pubblicata dagli organi di informazione.

Nel pomeriggio anche io ho visto una bozza della lettera che girava con quei contenuti e purtroppo quel passaggio sul taglio al welfare c’era ancora. Come sempre sono disponibile a supportare il ministro per rivederne il contenuto. Mi rincuora, nel rispetto dell’azione e della volonta’ del Governo, che il Presidente Conte, prendendone visione, abbia deciso di correggere alcuni aspetti per noi irricevibili, come il taglio alla spesa sociale”. Lo dichiara il viceministro all’Economia Laura Castelli.

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