Troppi flop, il capo di Scotland Yard getta la spugna

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Dame Cressida Dick, prima donna a guidare le forze londinesi, si è dimessa sulla scia di un rapporto che ha messo in evidenza razzismo, misoginia e discriminazione

© Andrew Matthews / POOL / AFP
– Dame Cressida Dick

Alla fine si è dovuta dimettere Dame Cressida Dick, che era statac Scotland Yard: ha gettato la spugna travolta dalla crisi di fiducia nei confronti della polizia di Londra e sulla scia di un rapporto che ha messo in evidenza razzismo, misoginia e discriminazione da parte degli agenti della capitale britannica. Il sindaco, il laburista Sadiq Khan, deluso dal susseguirsi di scandali, non le ha lasciato altra scelta. Le sue dimissioni lasciano Scotland Yard senza timone proprio mentre presiede una delle inchieste politicamente più delicate della sua storia: dovrebbero partire già oggi infatti i questionari a più di 50 persone a Downing Street, incluso il premier, Boris Johnson, perchè chiariscano il loro ruolo nei 12 party avvenuti negli uffici del governo durante il lockdown. E la possibile decisione di multare BoJo potrebbe decidere il destino del premier.

Il sindaco, responsabile delle nomine dei commissari di Scotland Yard, da tempo non nasconde la sua irritazione nei confronti della gestione della polizia londinese. Khan ha ambizioni che vanno ben oltre la capitale: punta alla leadership del Labour Party e il Met sotto la guida di Dame Cressida stava diventando un ostacolo.

La situazione della criminalità a Londra non ammette temporeggiamenti: preoccupa l’aumento degli accoltellamenti, soprattutto tra i giovani. Ma non solo, troppi scandali hanno colpito la blasonata reputazione di Scotland Yard. Nell’aprile 2019 le manifestazioni degli ambientalisti di Extinction Rebellion hanno praticamente tenuto bloccata Londra per giorni e la polizia è riuscita a fare ben poco. A marzo 2020, il femminicidio di Sarah Everard: la 33enne è stata uccisa da un agente che aveva finto di arrestarla per violazione delle norme anti-Covid.

Dick è finita nella bufera anche perchè alla veglia, gli agenti hanno arrestato quattro partecipanti; e poi è emerso che l’assassino, Wayne Couzens, aveva usato il suo badge per indurla a salire in macchina. A luglio, le polemiche per la sventurata gestione della sicurezza alla finale di Euro 2020 a Wembley: i fan senza biglietto hanno preso d’assalto lo stadio e usato i giubbotti da steward rubati per superare i varchi. A dicembre Dick si è dovuta scusare con la famiglia della vittima di un serial killer, Stephen Port: agli agenti erano sfuggite infinite occasioni per catturarlo dopo che, nel 2014, aveva ucciso Anthony Walgate.

Nonostante tutto, nominata nel 2017 e con il mandato in scadenza ad aprile, Cressida Dick a settembre aveva ottenuto una proroga di due anni del suo contratto. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato, pochi giorni fa, quando, in un rapporto interno, sono emersi i messaggi scambiati dagli agenti della stazione di polizia di Charing Cross, con orrendi riferimenti a stupri, violenze contro le donne, abusi razzisti e omofobi. Khan, figlio di immigrati pakistani, è rimasto sconvolto nel leggere i testi razzisti e sessisti che gli agenti si inviavano tra di loro; e ricordando gli abusi patiti da bambino, deve aver pensato che fosse cambiato ben poco in mezzo secolo.

Temendo che Charing Cross non fosse un caso isolato, ha voluto incontrare Dame Cressida e le ha chiesto di produrre un piano dettagliato su come intendesse sradicare misoginia, omofobia, razzismo e bullismo. Poche ore dopo, lo stesso giorno, quel piano era sulla scrivania di Khan, ma non all’altezza di quello che lui chiedeva. Per Cressida Dick non c’è stato scampo. Il suo sostituto sarà nominato dal ministro dell’Interno, Priti Patel, in consultazione con il sindaco.

Tra i possibili successori ci sono Matt Jukes e Neil Basu, entrambi vice commissari della Polizia della capitale britannica. Patel, che non giudica nessuno dei due all’altezza, aveva per questo concesso a Cressida la proroga di due anni: il futuro commissario capo di Scotland Yard dovrà mostrare “una leadership forte e decisa” per “ristabilire la fiducia dell’opinione pubblica nella polizia”. Adesso c’è chi accusa Khan di fare politica sulla pelle della città e Patel è furiosa con lui per non averla avvisata in tempo di voler defenestrare il capo di Scotland Yard. Il ministro dovrà trovare rapidamente un successore e la legge le impone di tenere conto del parere di Khan. Una partita complicata in un momento in cui Scotland Yard potrebbe decidere il destino del premier. AGI

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