Tutto pronto a Betlemme per la messa di mezzanotte

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In Medio Oriente la capitale del Natale è la città palestinese dove, secondo tradizione, nacque Gesù

È Betlemme la vera capitale del Natale in Medio Oriente. E non potrebbe essere diversamente, visto che in questa città palestinese oltre duemila anni fa nacque, secondo la tradizione, Gesù. La città, separata da Gerusalemme dal muro che divide Israele dai Territori Palestinesi, è quella che meglio incarna lo spirito natalizio, non presente invece nella Città Santa. Del resto, la città di nascita del Natale, pur essendo a maggioranza musulmana, per legge deve avere un sindaco cristiano. E anche se la chiesa della Natività, che ospita il luogo dove è nato Gesù, appartiene alla chiesa Ortodossa greca che non festeggia il Natale (festeggiano l’Epifania come nascita al mondo del Salvatore), la città, la piazza antistante la Basilica della Natività, sono piene di alberi di Natale, decorazioni e presepi.

Oggi pomeriggio, come vuole lo status quo, la legge non scritta che regola la vita religiosa di Terra Santa, il patriarca latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, che ricopre l’incarico di Amministratore Apostolico, entrerà solennemente a Betlemme accompagnato dagli scout. Come ha già fatto il 30 novembre ad inizio Avvento, il Custode di Terra Santa, Francesco Patton (che stanotte celebrerà invece a Nazareth nella Basilica dell’Annunciazione), il capo della speciale provincia di terra Santa dei Francescani che custodisce i luoghi di Gesù.

Dopo l’ingresso solenne, l’Amministratore Apostolico (ex custode di Terra Santa prima di Patton) celebrerà i vespri nella chiesa di Santa Caterina, la chiesa latina attigua alla Basilica della Natività che sorge sulle grotte che ospitarono San Gerolamo e i suoi accoliti. A mezzanotte, la messa solenne, alla quale parteciperà come di consueto, fino all’omelia, il presidente palestinese Abu Mazen. Oltre a lui, ci saranno anche alcuni rappresentanti del corpo consolare, tra i quali il console generale d’Italia.

Al termine della messa, i celebranti in processione si recheranno alla Grotta della Natività sotto l’omonima Basilica, per deporre il bambino nella mangiatoia. Nella grotta, infatti, mentre il luogo della nascita del Salvatore, contraddistinto da una stella sul pavimento, è di proprietà della chiesa ortodossa, la cappella della mangiatoia, posta di fronte, appartiene ai latini. E qui domattina ci sarà la prima messa, seguita poi da quella solenne sempre presieduta da Pizzaballa.

Nei mesi scorsi sono stati distribuiti i biglietti per partecipare alla celebrazione di questa notte, dal momento che la chiesa di Santa Caterina non può contenere le migliaia e migliaia di fedeli in questi giorni a Betlemme provenienti da tutto il mondo. Un maxischermo sarà posizionato all’esterno della chiesa e la messa sarà trasmessa in diretta televisiva e sui social. Quest’anno a Santa Caterina per la prima volta c’è anche un pezzo della culla che accolse Gesù bambino, donata da Papa Francesco alla Custodia di Terra Santa a fine novembre. Ogni anno, secondo stime, oltre tre milioni di turisti visitano Betlemme, ma meno di un terzo dorme nella città palestinese.

La maggior parte visita Betlemme in giornata da Gerusalemme, mentre i pellegrini preferiscono dormire in una delle stanze degli oltre 50 hotel della città natale di Gesù perché molto piu’ economiche di quelle di Gerusalemme. Betlemme inoltre si sta preparando all’anno prossimo quando sarà capitale della cultura araba 2020.

Diversa l’atmosfera che si vive a Gerusalemme: solo passeggiando per le strade del quartiere cristiano nella città vecchia di Gerusalemme, intorno al Santo Sepolcro o, meglio, intorno alla chiesa di San Salvatore, il quartier generale dei francescani di Terra Santa, si notano nella città tracce del Natale. Altrimenti, tra candelabri a nove braccia di Hannuka, la festa ebraica di questo periodo e i negozi di souvenir, il Natale non è per niente segnalato a Gerusalemme.

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