“Umberto Mastroianni: La Scultura, dalla figurazione all’astrattismo”

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La mostra sarà inaugurata oggi, venerdì 21 luglio alle ore 19.00 al Castello Normanno Svevo di Gioia del Colle 

 “Umberto Mastroianni: La Scultura, dalla figurazione all’astrattismo” è il titolo della mostra che sarà inaugurata oggi, venerdì 21 luglio, alle ore 19.00, al Castello Normanno Svevo di Gioia del Colle (piazza dei Martiri del 1799, n. 1). L’allestimento della personale, a cura di Marco Di Capua, è organizzata da “Il Cigno GG Edizioni” in collaborazione con il “Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni” e con  “Nova Apulia”. 

Alla presentazione interverranno Fabrizio Vona, direttore del Polo Museale della Puglia, Angela Ciancio, direttore del Castello normanno svevo di Gioia del Colle, Paola Molinengo Costa, presidente della Sezione Autentiche e Catalogazione del Centro Studi dell’opera di Umberto Mastroianni,  Monica Toccacelli, storico dell’arte, e Lorenzo Zichichi, presidente della casa editrice “Il Cigno”, che realizza anche il catalogo della mostra stessa.  

Umberto Mastroianni, zio del grande Marcello, è stato uno scultore della “poetica della Resistenza” ed è tra gli artisti contemporanei italiani più esposti all’estero, oltre che tra i più ammirati. I musei di San Salvatore in Lauro a Roma ospitano la galleria permanente (http://www.umbertomastroianni.it/) che racchiude la maggior parte delle opere, mentre una cospicua collezione è visibile anche al Castello di Ladislao ad Arpino. “Mastroianni è uno scultore che ha attraversato il secolo scorso lasciando una forte impronta della sua scultura – ha dichiarato Zichichi – , passando con originalità dalla figurazione all’astrattismo e raggiungendo, in qualsiasi forma artistica, risultati originali e innovativi. Le opere esposte a Gioia del Colle permettono di ammirarne alcuni veri e propri capolavori”.

Le opere in mostra a Gioia sono realizzate con vari materiali, dal bronzo all’acciaio, all’argento con pietre dure, ma anche cartoni, stoffe ed arazzi. “La mostra – ha spiegato Monica Toccaceli -, comprende tutto ciò che è stato Mastroianni nel corso della sua vita artistica: tra le opere allestite c’è il “Ragazzo fiorentino” (del 1931, in bronzo), la Maternità” (del 1949), ma anche “Illuminazione”, una scultura in argento e pietre dure, accanto ad un’opera realizzata su cartone dipinto con colori a tempera, che si intitola “Note cromatiche” (1969). Sono in mostra anche le sculture in bronzo e acciaio degli anni ’70 e quelle in acciaio smaltato degli anni ’80, oltre ad un bellissimo arazzo del 1988 (“Atum e Greb”, ndr). Nelle opere è presente tutta la sua inquietudine e la ricerca del formale anche quando realizza quelle più astratte, perché, sempre e comunque, si intravedono nella sua arte, “forme” abbastanza chiare. È emblematica, ad esempio, la “Maschera n. 1 del 1957”, in bronzo, dove si intravedono occhi, naso e bocca, in una figura che vuole risultare sicuramente “immateriale”.  Ed è proprio questa ricerca continua del “formale”, anche nelle sue opere più astratte, che lo fa divenire uno dei maggiori rappresentanti del Futurismo italiano”.

Le sculture di Mastroianni, così meccaniche, oltre che armi o motori sembrano evocare organi interni, cuori, polmoni. Di lui, Marco Di Capua dice che è “un artista che potremmo indicare come l’ispiratore di una contro estetica rispetto alla scena artistica attuale, con quella sua passione per il grandioso, il monumentale e il durevole, con la sua quasi intimidente distanza da tutto un mondo di evanescenze; non pare vero insomma che proprio lui apparentemente si disfi dell’arma, che con tanta determinazione sta brandendo, per afferrarne un’altra. Alludo all’ultima delle rivolte di Mastroianni, la più imprevedibile, quella contro la scultura stessa. E’ stato ampiamente certificato, ma domandiamocelo ugualmente: eseguendo rilievi dipinti Mastroianni produce quadri, e non sculture? La risposta è quella che già nel ’61 dava Venturi: l’artista crea “un oggetto nuovo che non si sa se sia scultura o pittura, ed ha della pittura tutto lo splendore, la vibrazione, la diretta espressione spirituale; mentre ha della scultura la certezza, la forza, il peso che le deriva dalla materia solida”.

La personale sarà aperta al pubblico fino al 30 ottobre 2017. 

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