Un boliviano è stato arrestato per aver violentato una 17enne ubriaca a Milano

Femminicidi & Violenza

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 Violenza sessuale boliviano arrestato a Milano

La vicenda invece risale al 9 giugno scorso. Questa la ricostruzione dei fatti: le volanti della polizia intervengono alla stazione metro di Cadorna intorno alle 10.45 del mattino del 9 giugno, dove vengono segnalate tre donne che malmenano un uomo.

Giunti sul posto, gli agenti raccolgono il racconto di una di loro, una 34enne ecuadoriana, che dichiara che il soggetto che stavano picchiando aveva violentato sua figlia la stessa notte, in via Palmieri, nel quartiere Stadera.

Quando la seconda volante arriva nella località indicata, trova la minorenne che dorme ancora in un furgoncino non lontano da un mini market ed è totalmente inconsapevole di quello che le è successo. Gli agenti allora provano a ricostruire le ore precedenti: le quattro donne (tra cui la vittima, la madre e la zia) passano la notte in diversi locali bevendo molto; intorno all’alba arrivano nel mini market di via Palmieri dove probabilmente comprano altri alcolici.

Qui conoscono il 29enne boliviano, anche lui alterato. Nel frattempo la più giovane del gruppo, proprio la 17enne, dice di essere molto stanca e chiede il permesso di appisolarsi nel furgoncino del proprietario del negozio, che trova aperto proprio di fianco all’ingresso. Approfittando della distrazione delle altre, il 29enne entra nella vettura e stupra la ragazza.

Ad accorgersene è la zia che, da un finestrino, riesce a vedere un movimento inequivocabile; si mette allora a urlare e attira l’attenzione delle altre, facendo scappare l’uomo. Le tre, a quel punto, decidono di lasciare la ragazza nel minivan e inseguirlo, mentre fugge in metropolitana. Dalla stazione di Abbiategrasso, capolinea sud della metro verde, dove si trovano, l’inseguimento si conclude dopo molte fermate solo a Cadorna, dove le tre riescono a bloccarlo.

Il caso passa allora per competenza territoriale commissariato Scalo Romana, guidato da Francesco Anelli. Nel frattempo la ragazza viene visitata alla clinica Mangiagalli che certifica lo stupro: la 17enne tuttavia avvertiva soltanto dolori alla zona pelvica, ma davanti a medici ed investigatori sostiene di non ricordare nulla e di non essersi nemmeno insospettita nonostante al risveglio si fosse trovata svestita.

La vicenda è stata ora sottoposta al vaglio del tribunale dei minori, mentre le indagini della polizia hanno portato all’arresto dell’aggressore. Una volta individuato, trovarlo non è stato difficile: era  sottoposto all’obbligo di firma al commissariato Villa San Giovanni, zona via Padova, dove è residente, per precedenti per rissa, lesioni e danneggiamento.

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