Una colonna russa lunga 60 chilometri verso Kiev. Missile distrugge tre edifici

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Una colonna russsa lunga 60 chilometri verso la capitale ucraina. Un attacco con missili balistici russi ha distrutto tre edifici residenziali a Kiev Oblast. Un razzo ha colpito un dormitorio e due appartamenti. Il presidente Zelensky: “Bombardamento di Kharkiv è un crimine di guerra”-

© SERGEY BOBOK / AFP
– Una scuola colpita a Kharkiv

AGI – Ancora una notte di paura a Kiev dove le sirene antiaeree hanno dato l’allarme e invitato gli aboitanti a cercare riparo nei rifugi.

Un attacco con missili balistici russi esterni ha distrutto tre edifici residenziali a Kiev Oblast. Lo ha reso noto Kiev Independent. Un razzo ha colpito un dormitorio e due appartamenti a Vasilkov, Bila Tserkva e Kalinovka intorno alle 19 (ora locale), secondo il ministero dell’Interno. Più tardi in serata, un altro attacco missilistico a Bila Tserkva ha distrutto un dormitorio a tre piani.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accusato la Russia di “crimini di guerra nei combattimneti di Kharkiv”. Nel suo ultimo video messaggio, il leader di Kiev ha riferito che in cinque giorni di conflitto, le forze russe hanno lanciato 56 attacchi missilistici e 113 missili da crociera contro il territorio ucraino.

Intanto le delegazioni russo e ucraina prevedono un secondo round di colloqui dopo i primi negoziati tenuti a Golem, in Bielorussia, dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte delle forze russe giovedì scorso. Lo ha riferito un negoziatore ucraino al termine del faccia a faccia.

Al termine dei colloqui con la delegazione ucraina Vladimir Medinsky, capo negoziatore russo, consigliere presidenziale al Cremlino, ha riferito che sono stati individuati “alcun punti su cui è possibile trovare terreno comune”. 

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha spiegato che la delegazione di Mosca ha espresso le sue posizioni e l’Ucraina ha fatto delle controproposte per mettere fine alla guerra. Abbiamo ricevuto “alcuni segnali”, ha aggiunto, “dopo l’analisi di quanto sentito” Kiev deciderà come andare al secondo round dei negoziati con la Federazione russa.

Ieri Zelensky ha firmato la “storica” richiesta di “adesione all’Unione europea”. La Germania ha frenato, sottolineando che “non è qualcosa che si possa fare in alcuni mesi”.

Telefonata Biden-alleati, Nato rafforzerà la difesa

Nella videoconferenza degli alleati occidentali, tenuta dal presidente americano, Joe Biden, e a cui ha partecipato anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, gli alleati hanno “deciso di adottare ulteriori misure per garantire la sicurezza e la difesa di tutti gli alleati e continueranno ad adeguarsi a una “nuova normalita'” nella sicurezza europea”. Lo ha reso noto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, dando conto della telefonata.

Gli alleati hanno riaffermato “la loro forte unità e impegno a continuare a lavorare insieme per affrontare la più grave minaccia alla sicurezza euro-atlantica degli ultimi decenni”. Hanno messo in evidenza “il pacchetto senza precedenti di misure restrittive adottato a seguito del comportamento aggressivo della Russia”, hanno ribadito “l’invito alla Russia a fermare immediatamente la guerra, ritirare tutte le sue forze dall’Ucraina e tornare sulla via del dialogo” e hanno convenuto di continuare “il loro stretto coordinamento sui passi successivi, tra loro e con l’Ucraina”.

Alla riunione hanno preso parte anche il primo ministro britannico Boris Johnson; il premier canadese Justin Trudeau; il presidente francese Emmanuel Macron; il cancelliere tedesco Olaf Scholz; il presidente polacco Andrzej Duda; il presidente rumeno Klaus Iohannis; i presidenti di Consiglio europeo e Commissione europea, Charles Michel e Ursula von der Leyen, e il primo ministro giapponese Fumio Kishida.

Stoltenberg ha ricordato che “la Nato ha già rafforzato le difese alleate, anche attraverso il dispiegamento di elementi della Forza di risposta della Nato nella parte orientale dell’Alleanza” e che “gli alleati hanno anche deciso di adottare ulteriori misure per garantire la sicurezza e la difesa di tutti gli alleati e continueranno ad adattarsi a una ‘nuova normalita” nella sicurezza europea”.

 

 

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    Queste sanzioni si applicano anche a 49 agenzie, istituzioni finanziarie e società russe, tra cui, tra gli altri, il Servizio di sicurezza federale della Federazione Russa (FSB), il Dipartimento di intelligence principale, la società JSC Sukhoi e la JSC Russian Aircraft Corporation MiG, la società statale Rostec, la Banca centrale russa, la VEB e la Promsvyazbank.

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