Accade alle volte che all’intelligenza si accompagni una sorta d’ingenuità. Francesco, papa buono e intelligente, intervistato da Fabio Fazio, ha detto che riguardo alla sofferenza dei bambini, lui non ha una risposta.
L’ingenuità non sta nel porsi la domanda e nel non avere una risposta, ma nel ritenere che la domanda riguardi solo i bambini. Non si comprende perché, infatti, non dovrebbe essere posta anche riguardo alla sofferenza degli adulti. Che cosa cambia? Forse perché un bambino che soffre ci fa più pena di un adulto che soffre?
Riguardo alla domanda perché Dio abbia creato un mondo dove si soffre, si potrebbe pensare che il Creatore non abbia avuto la possibilità di creare un mondo diverso, un mondo senza sofferenza, che si sia trovato davanti alla scelta di creare il mondo così com’è oppure di non crearlo.
Se per ipotesi assurda, avesse chiesto consiglio a me, poiché i bambini che soffrono mi fanno una gran pena, e anche gli adulti che soffrono mi fanno pena, ed io stesso non amo per niente soffrire, gli avrei risposto di lasciar stare, di non crearlo il mondo.
Magari mi sarei presa una bella sgridata, magari mi avrebbe spiegato le ragioni che lo spingevano a creare nonostante la sofferenza alle volte anche atroci, cui sarebbero andate incontro le sue amate creature.
Però, poiché la spiegazione non ci è stata data, per ora resto della mia opinione.
Renato Pierri
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