Venezuela, scontri al confine con la Colombia

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Scontri al confine tra Colombia e Venezuela nel giorno fissato dall’opposizione per l’ingresso degli aiuti umanitari bloccati alla frontiera. Secondo quanto riferito, a Urena i residenti hanno lanciato pietre contro i militari di guardia al confine chiuso dalle autorità, che hanno risposto sparando gas lacrimogeni. Un sindacato dei giornalisti venezuelano ha riferito che 50 reporter sono bloccati alla frontiera colombiana, impossibilitati a rientrare nel Paese, dopo aver coperto ieri il concerto Venezuela Live Aid organizzato dall’opposizione al regime di Nicolas Maduro a Cucuta. Su Twitter, il sindacato Sntp ha chiesto che sia rispettata la libertà di movimento per i giornalisti.

“Confermo che vari membri della Guardia nazionale assegnati al Ponte internazionale Simon Bolivar”, al confine tra Venezuela e Colombia, “hanno deciso di unirsi a coloro i quali stanno salvando la democrazia in Venezuela” ha annunciato su Twitter il presidente ad interim Juan Guaidò, secondo cui “gli aiuti umanitari o entreranno o entreranno” e “chiunque non sia dalla parte del popolo e impedisca l’ingresso di aiuti umanitari è un disertore che tradisce il nostro popolo”. “Le guardie e i militari delle Forze armate che si uniscono alla nostra lotta non sono disertori. Hanno deciso di schierarsi al fianco del popolo e della Costituzione” ha twittato Guaidò, postando un video con le immagini di alcuni dei militari che hanno abbandonato le loro postazioni sul ponte Simon Bolivar. “Benvenuti – ha detto Guaidò – L’arrivo della libertà e della democrazia in Venezuela è inarrestabile”.

Secondo un portavoce dell’Autorità per le migrazioni di Bogotà, quattro soldati venezuelani dispiegati al confine hanno disertato e sono entrati in Colombia. Secondo il portavoce tre dei quattro militari sono entrati nel Paese vicino attraversando il ponte Simon Bolivar a bordo di un blindato. Il portavoce, Francisco de Paula Santander, ha tenuto a precisare che il mezzo, durante l’attraversamento, è finito su un gruppo di persone, ma si è trattato di “un incidente isolato” che non ha provocato feriti gravi. Un quarto soldato “si è consegnato” alle autorità colombiane su un altro ponte, ha aggiunto il portavoce.

GLI AIUTI – Intanto due camion con otto tonnellate di cibo e medicinali sono arrivati nella località brasiliana di Pacaraima al confine con il Venezuela. “Passeranno con la forza del popolo”, ha dichiarato Maria Teresa Belandria, l’ambasciatrice del Venezuela nominata da Guaidò, esortando le centinaia di venezuelani accorsi alla frontiera a scortare i camion all’interno del Paese.

Il presidente della Colombia, Ivan Duque, ha esortato i venezuelani a mobilitarsi per far entrare nel loro Paese gli aiuti arrivati dagli Stati Uniti, sfidando il divieto del regime di Maduro. “Stiamo avviando il coordinamento degli aiuti umanitari, speriamo in una grande mobilitazione del popolo venezuelano per l’ingresso degli aiuti”, ha detto Duque in dichiarazioni alla frontiera, riportate da radio Caracol. Secondo la protezione civile colombiana, al confine vi sono 14 camion con a bordo un totale di 280 tonnellate di aiuti, sufficienti per 40mila persone.

MADURO CHIAMA ALLA MOBILITAZIONE – Maduro dal canto suo ha chiamato i venezuelani alla mobilitazione, “a Caracas e in tutte le città del Paese”. Oggi, ha scritto su Twitter, “andiamo tutti in strada a difendere la nostra indipendenza, con coscienza e gioia. Non ci sarà guerra nella patria di Bolivar e Chávez, qui trionfa la pace. Il Venezuela è rispettato!”.

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