‘Via le correnti di sinistra delle toghe’, bufera su Morrone

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‘Via le correnti dalla magistratura, soprattutto quelle di sinistra’, dice Jacopo Morrone, sottosegretario leghista alla Giustizia, a un gruppo di giovani magistrati a due giorni dal voto per i togati del Csm. Il vicepresidente del Csm Legnini chiama il ministro Bonafede e chiede ‘di assumere delle determinazioni’. ‘Parole gravissime’ per l’Anm.

A un corso di formazione per i giovani magistrati e a due giorni dalle elezioni dei togati del Csm il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone esprime l’auspicio che la magistratura si liberi dalle correnti e in particolare di quelle di sinistra e scoppia la polemica. Prima brusii dalla platea, poi le reazioni indignate di un consigliere del Csm e di Area, il gruppo che rappresenta le correnti di sinistra della magistratura.”Le dichiarazioni del sottosegretario al corso di formazione organizzato dal CSM sono inaccettabili nel contenuto e gravissime quanto al contesto in cui sono state rese – afferma Antonello Ardituro, togato di Area- Un incontro di formazione per giovani magistrati non puo’ essere strumentalizzato per finalita’ politiche da chi e’ stato invitato per rappresentare il ministero della giustizia nell’ambito della collaborazione istituzionale che la costituzione sollecita e che il Csm ha sempre onorato e continuera’ ad onorare. Mi auguro che il ministro della giustizia voglia prendere le distanze da queste dichiarazioni”.

“Dichiarazioni gravi e inaccettabili” sia perche’ “rese in una sede istituzionale e in un contesto di formazione di giovani magistrati, la cui reazione e’ stata di sconcerto”, sia perche’ “provenienti da un rappresentante del Governo invitato all’incontro nella sua veste istituzionale”. Questa la posizione della Giunta dell’Anm sulle parole del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone che, “nel corso di un incontro di formazione organizzato dal Csm per i magistrati in tirocinio, ha pubblicamente auspicato che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare di quelle di sinistra”, sottolineano i vertici dell’Anm. Il sindacato delle toghe “stigmatizza il contenuto di tali gravissime affermazioni e – conclude la nota – ribadisce il ruolo fondamentale di tutti i gruppi associativi all’interno della magistratura, in quanto garanzia di pluralismo culturale e democrazia interna”.

”In magistratura non ci sono correnti migliori di altre. E le mie parole pronunciate questa mattina al Csm sono un’opinione personale che non rappresenta la posizione del ministro. In questo senso ho avuto un’uscita irruente e infelice rispetto al contesto e alla rappresentanza. Rivendico comunque la posizione politica, la Lega ha sempre criticato le correnti in magistratura perché portano alle storture che sono emerse e a più riprese denunciate in diversi anni”. E’ quanto precisa il sottosegretario alla giustizia Jacopo Morrone, a proposito delle sue affermazioni sull’opportunità che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare da quelle di sinistra. “Non era mia intenzione sostituirmi al ministro di cui stimo e rispetto la posizione – ribadisce- Così come rispetto la stragrande maggioranza della magistratura che porta avanti la propria missione con abnegazione e imparzialità”.

Le parole del sottosegretario della Lega Jacopo Morrone “non possono essere ne’ condivise ne’ accettate. La liberta’ di associazione e’ riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini e ovviamente anche ai magistrati”. Lo dichiara il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini.

”Prendo atto che il sottosegretario Jacopo Morrone ha già chiarito che quello di stamattina era un giudizio politico espresso in un luogo in cui non dovrebbero entrare le opinioni personali. Come già detto in altre occasioni, ritengo l’associazionismo dei magistrati una buona cosa, se non porta alle storture del correntismo”. Così il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, interviene su quanto dichiarato dal sottosegretario, Jacopo Morrone, sull’opportunità che la magistratura si liberi dalle correnti, in particolare da quelle di sinistra. “Tutti gli operatori del mondo della Giustizia hanno ormai ben compreso l’imparzialità del mio operato e del Governo, nell’ambito dei principi costituzionali, ma, soprattutto, l’inequivocabile apertura al dialogo nei confronti di tutti – sottolinea Bonafede – Quanto avvenuto stamattina non deve compromettere il dialogo che il ministero ha già avviato e che abbiamo tutta l’intenzione di portare avanti con determinazione”. 

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