Via libera alla manovra da 30 miliardi. Draghi “ridurre tasse nel 2022”

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Un miliardo viene destinato al reddito di cittadinanza, che pero’ sara’ modificato. “Ho gia’ detto che condivido il principio, ma serve che sia esente da abusi e che non sia di intralcio al buon funzionamento del mercato del lavoro – ha spiegato il premier -. I vari provvedimenti di controllo sono doversi e dovrebbero assicurare che il primo obiettivo sia raggiunto.

I controlli saranno molto piu’ precisi e saranno ex ante”. “Oggi abbiamo una perdita graduale per avere un incentivo per accettare una offerta di lavoro, ci stiamo ancora ragionando. E’ chiaro che il sistema precedente non ha funzionato – ha spiegato – ma deve essere mantenuto lo spirito del reddito di cittadinanza”. “Questa legge punta con forza anche al rilancio degli investimenti: per il periodo 2022-36 stanziamo 89 miliardi ma, considerando tutto, si arriva a circa 540 miliardi di investimenti nei prossimi 15 anni. Saranno diretti a migliorare le infrastrutture, colmare il divario territoriale, e attuare la transizione ecologica e digitale”, ha spiegato Draghi. “Il governo non ha deciso quali sono i pesi delle varie misure – ha aggiunto, tornando sulla materia fiscale -, ci sara’ un confronto non solo con le parti sociali ma anche una interlocuzione con il Parlamento, la legge delega trova la sua origine in un gran lavoro del Parlamento e dobbiamo tenerne conto”.

Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha snocciolato alcuni dei provvedimenti principali della manovra, dal rinvio al 2023 di Plastic e Sugar Tax, ai 4 miliardi in piu’ per la sanita’, agli 8 miliardi destinati all’avvio della riforma fiscale. “E’ una manovra che resta volutamente espansiva per recuperare quanto perso – ha sottolineato il ministro -. Cerchiamo di guardare al 2022 ma se possibile anche agli anni successivi.

L’obiettivo e’ aiutare la nostra economia a uscire dalla crisi, l’ipotesi e’ che gia’ nel secondo trimestre del prossimo anno il nostro Pil torni al livello pre-crisi”. “Vogliamo contribuire a dare alla nostra economia una dinamica piu’ accentuata nei prossimi anni”, ha aggiunto. Franco ha anche fatto il punto della situazione su Mps: “Avevamo contattato molti soggetti, l’unico che aveva manifestato un interesse sostanziale era UniCredit, con cui abbiamo avviato una trattativa. Abbiamo avuto varie interazioni, siamo giunti a un divario tra cio’ che UniCredit desiderava ottenere e noi che come Governo eravamo disposti a dare, sull’aumento di capitale e sul valore d’azienda.

L’importo che ci veniva offerto non lo consideravamo adeguato, e la trattativa si e’ interrotta – ha spiegato -. Stiamo cercando ora di ottenere una proroga dalla Commissione Europea, esploreremo ulteriori possibilita’. Ove non vi fossero, continueremo a gestire Mps come azionisti, cercando di fare in modo che diventi sempre piu’ solida. Non siamo disposti a cedere Mps a qualsiasi prezzo o in qualsiasi modo”.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha parlato della riforma degli ammortizzatori sociali: “Credo si possa dire che l’intervento ha un’ambizione universalistica. Porta strumenti di protezione dove prima non c’erano. Garantisce quindi a tutti il beneficio dell’integrazione salariale”.

Inoltre “sulle politiche attive del lavoro si e’ investito piu’ che sugli ammortizzatori sociali e sulle pensioni. Complessivamente, con i fondi del Pnrr, sono 5,4 i miliardi destinati alle politiche attive”.

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