Vittoria epicurea del Bari che vince anche a Viterbo col Monterosi

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Le sfide dal pronostico facile sono quelle delle quali non bisogna mai fidarsi, lo dice la casistica del calcio, e nemmeno oggi, col Bari nella tana di una di quelle squadre che noi, da sempre, definiamo becketttiane, c’era da fidarsi molto. Ed infatti così è stato anche se si è rischiato poco o nulla, col Bari innestato di altri due giocatori prodotti dal mercato di gennaio e spinto dalla vittoria fortunata, ma non per questo immeritata, di Pagani. Insomma, occorreva battere il ferro finché era caldo e la gara era assolutamente alla portata dei biancorossi sia pur privi di Botta, Frattali, Mallamo e Ricci e con un mini turn over dal momento che si è giocato solo tre giorni fa, ma anche perché tra quattro giorni si torna in campo di nuovo, dunque gioco forza in difesa Mignani ha proposto il pupillo di Polito, Polverino, tra i pali, il rientrante Pucino, Mazzotta e Gigliotti, mentre da trequartista ha proposto D’Errico, confermati quelli di Pagani per i restanti. Misurata e Galano son partiti dalla panchina.

L’obiettivo, al “Rocchi” di Viterbo (il campo di Monterosi non è omologato per la C: giocare qui sarebbe stato davvero beckettiano come tante volte è accaduto al Bari nel corso della sua storia) era quello di non mollare la presa, occorreva trovare nuovi stimoli al di là del blasone dell’avversario anche perché, comunque la si pensi, il Monterosi è pur sempre una parigrado in categoria. Si è sottovalutato il Francavilla e la Juve Stabia, a Pagani una piccola disattenzione che ha riaperto la partita, oggi occorreva stare molto attenti evitando di sottovalutare l’avversario che pure era alla sua portata. Qui la squadra di casa aveva fino adesso fermato Avellino, Catanzaro e Foggia, ma la squadra barese ha vinto col minimo sforzo pensando, poi, a gestire la gara senza sbavature..

Nel primo tempo il Bari fa la partita, ad onore del vero bruttina pur senza forzare, poche le opportunità e pareggio sostanzialmente giusto, poi la moderata intensità iniziale pian piano si sgonfia. Solo un paio di tiri in porta di Antenucci (che si è fatto ammonire) tra la pericolosità e l’innocuo. E quando il risultato sembrava presagire un giusto pareggio, ecco il classico episodio che, spesso e volentieri, proverbialmente spacca la partita. Infatti quasi sul gong, su un cross di Cheddira involatosi sulla destra dopo un passaggio di D’Errico, nel tentativo di contrastare Scavone che era lì per spingerla in rete, Verde fa rotolare il pallone nella propria porta provocando l’autorete che porta in vantaggio il Bari. Un gol arrivato nel momento giusto, infatti fino a prima s’è vista poca convinzione, una gara un po’ bloccata, poi è salito di tono D’Errico che ha messo lo zampino nel gol che regala al Bari un po’ più di tranquillità nel prosieguo della gara. La fortuna va cercata, lo ribadiamo sempre, non arriva dall’alto. Così è stato a Pagani, così oggi nella profonda Tuscia.

Nel secondo tempo subito un’occasione per Antenucci sprecata per raddoppiare. La gara scivola sul canovaccio prevedibile, ovvero col Bari che evita di chiudersi cercando il raddoppio ed il Monterosi, che cambia quattro uomini, che non ci sta e tenta di farsi pericoloso anche se fino alla mezzora non produce alcun tiro in porta.

Ci prova anche Terranova su palla inattiva con un cross di Pucino in area ma il suo colpo di testa va di un soffio fuori. Anche Cheddira con un assolo prova a raddoppiare ma il suo tiro è troppo angolato. Fiammata dell’ex Costantino, col primo tiro in porta dei laziali che trova Polverino pronto alla parata. Poi ci riprova più tardi ma il vice Frattali para con sicurezza.

Dentro Simeri, fuori Antenucci, ma è ancora Cheddira ad avere un’altra opportunità sprecata perché il suo tiro è stato effettuato da posizione parecchio defilata.

C’è spazio e tempo per Misuraca al posto di D’Errico sul finale di tempo, bravo a procurasi un preziosissimo corner nei minuti di recupero. Ma la gara termina qui con la seconda vittoria consecutiva, peraltro in trasferta.

Una vittoria epicurea ottenuta col minimo sforzo, il Bari ha rischiato poco e niente, qualche palla poteva essere gestita meglio, ma si può e si deve vincere anche quando non si riesce ad essere brillanti, il Bari va avanti lo stesso perché una grande squadra.

Tenere aperte le gare fino alla fine non è il massimo, certamente sarebbe meglio chiuderle per tempo ma l’importante è vincerle. Oggi non ci sono state particolari preoccupazioni, era oggettivamente difficile che il Monterosi potesse segnare, buona la gestione del vantaggio, poi che le gare si possano e si debbano chiudere prima sarebbe meglio. In fondo Polverino ha effettuato solo una parata importante. Al netto di questo crediamo sia stata una vittoria serena senza grattacapi.

La gara bloccata senza ritmo ed intensità ha dato una spinta mentale diversa al Bari che ha cercato il gol del raddoppio con Antenucci, Terranova e con Cheddira, badando molto a gestire il risultato, del resto dall’altra parte non riteniamo di aver visto fenomeni, e usando questa tattica il risultato lo si porta a casa. Le gare che si vogliono vincere sono anche queste, quelle vinte per uno a zero, magari su rigore o su autorete, insomma di misura, sono quelle che fanno vincere i campionati.

D’Errico da trequartista ha giocato molto bene, forse è stato il migliore in campo, la dimostrazione che Mignani ha ricambi fiduciari in quel ruolo: con Botta fuori uso lo ha ripagato Mallamo, lo sta facendo D’Errico. Una gestione palla, la sua, che non ha dato chance agli avversari che gli andavano incontro, lui gioca bene in qualsiasi ruolo. Anche Cheddira che entra prepotentemente nell’azione del gol merita una menzione, poi si crea qualche spunto dei suoi, senza dimenticare di Antenucci, dopo sole 72 ore da Pagani a quasi 40 anni, che ha fatto la sua gara di quantità. Polverino è stato poco impegnato ma coi sui piedi ha dto ampia sicurezza ai compagni.

Maiello ha fatto una gara tattica perfetta, un lavoro oscuro ma efficace, in quel ruolo dà l’impressione di poter degnamente sostituire Maita che rende bene anche da mezzala.

Crediamo che c’è da sentirsi tranquilli e lo diciamo da tifosi e da giornalisti, la squadra funziona, il gruppo è solido e compatto, assomiglia alla stagione della D quando si era nettamente superiori degli avversari tanto che ci si può permettere di inciampare in qualche gara in modo indolore così come accadde in D. Forse è anche meglio che ci siano gare ravvicinate così si può pensare di essere più vicini al traguardo finale.

E poi volete mettere la soddisfazione di vincere una gara su autorete, superiorità tecnica a parte, e sentire rodere il fegato alle inseguitrici che imprecano su questa vittoria? I criticoni talebani, frustrati, a cui non sta bene nemmeno una vittoria così, lasciamoli rosicare nella loro bile.

 

Massimo Longo

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