Zairo Ferrante e Bertoni editore

Arte, Cultura & Società

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Tra radiologia e poesia, una giovane e talentuosa voce nel panorama poetico italiano.

Zairo Ferrante, poeta e medico radiologo, è originario di Aquara, un paese nel cuore Cilento, ma vive e lavora a Ferrara, dove è anche docente incaricato di insegnamento presso l’Ateneo Universitario cittadino.

Nonostante i suoi 38 anni, relativamente pochi per il mondo della poesia, Ferrante può già vantare un palmares letterario di tutto rispetto, tanto che ad oggi può considerarsi tra le più attive e talentuose nuove voci poetiche del panorama letterario nazionale.

Molte le segnalazioni e recensioni, anche autorevoli, già ricevute.

Ne sono testimonianza, solo per citarne alcuni, un dettagliato articolo che nel 2011 il giornalista e scrittore Girolamo Melis gli ha dedicato su “Style -Voglia d’Italia” (inserto de “Il Giornale”) e, prima ancora, nel 2010, un’ampia segnalazione sulle pagine della rivista internazionale di arte e letteratura “Isola Nera”, a cura della pluripremiata scrittrice e poetessa sarda,Giovanna Mulas.

In ambito medico-sanitario, tra le altre cose, Ferrante è impegnato anche come Segretario Regionale per l’Emilia-Romagna del Sindacato Nazionale Radiologi (Snr); consigliere in carica della “sezione di Etica e Radiologia Forense” della Società Scientifica Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica (Sirm) e componente del Collegio di Revisori dei conti dell’OMCeO di Ferrara.

In campo letterario, invece, ha all’attivo ben cinque libri di prosa e poesia:“D’amore, di sogni e di altre follie” (Este Edition, 2009); “I bisbigli di un’anima muta” (CSA Editrice, 2011); “Come polvere di cassetti” (David and Matthaus, 2015); “Itaca, Penelope e i maiali” (Edizioni Il Foglio Letterario, 2019) e “Lockarmi e curarmi con te” (Bertoni editore, 2022).

Dal 2009 è il promotore del DinAnimismo,un movimento poetico/artistico già riconosciuto come avanguardia letteraria da una parte della critica (ad esempio il critico Roberto Guerra) esegnalato su numerosi siti e riviste di settore.

Sue opere e scritti figurano su diverse riviste e periodici culturali, sia on-line che cartacei e, nel corso degli anni, è stato inserito in oltre quindici antologie collettive, sia nazionali che internazionali, come ad esempio “The world Poetsquarterly”(rivista multiligue di poesia moderna, diffusa in 190 paesi e diretta dal Dr. Zhang Zhi) e“Atunis Galaxy Anthology 2020″ (antologia di poesia mondiale, curata dal noto poeta albanese AgronShele).

Ad oggi, alcune sue poesie, sono state tradotte in inglese, spagnolo, francese e cinese.

Dal 2020 sia Ferrante che il DinAnimismo sono presenti, con una pagina dedicata, su WikiPoesia, l’unica enciclopedia poetica semantica e multilingue al Mondo.

Tra i riconoscimenti letterari ricevuti da Zairo spiccano due primi posti nell’ambito del “Premio Nazionale di poesia edita Leandro Polverini”, nel 2015 e nel 2018, rispettivamente nella sez. di poesia sperimentale con il libro “D’amore, di sogni e di altre follie” e nella sez. poesia cosmica con l’opera “Come polvere di cassetti”.

Degna di nota anche una segnalazione di Merito, ricevuta nel 2013 da parte dell’Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori “A.L.I.A.S.” (con sede a Melbourne, Australia), in qualità di finalista premiato nel “XXI Concorso Letterario Internazionale A.L.I.A.S.  2013”.

Di seguito si riportano alcuni versi tratti dall’ultimaopera di Ferrante, dal titolo “Lockarmi e curarmi con te” (2022).

Un’intrigante e particolare raccolta di saggi e poesie, con prefazione del poeta e critico letterario Lorenzo Spurioepubblicata da Bertoni Editore, attivissima e nota casa editrice perugina diretta da Jean Luc Bertoni, che tra i suoi autori può anche annoverare nomi come il poeta Franco Arminio e il regista Pier Francesco Pingitore.

A pochi mesi dalla sua pubblicazione il libro sta riscuotendo un notevole successo ed ha già ricevuto importanti segnalazioni, come ad esempio una pregevole nota critica da parte dell’autorevolissima poetessa siciliana Franca Alaimo che, tra le altre cose, scrive:

“…*anche seil libro, dal punto di vista temporale, si colloca nel pieno manifestarsi della pandemia, in realtà allude, metaforicamente, ad una condizione di disagio tanto del corpo che dell’anima dell’uomo contemporaneo, che vanno curati con “il prendersi cura” dell’uno e dell’altra.

L’unità dell’opera non va, dunque, ricercata nel genere letterario, ma in questo approccio altamente etico che caratterizza tanto il mestiere di medico, esercitato da Zairo Ferrante, quanto il versificare del poeta.

Nei testi compaiono quattro maestri: Ippocrate, come si è già detto, Gesù, Schopenhauer, Parmenide, tutti devoti al gesto riparatore della Carità e all’ amore per l’Assoluto.Nei versi sono presenti queste idee, ma anche luoghi concreti – la casa, l’ospedale – gi affetti privati e quello per i malati, seguiti con empatia e attenzione (non manca una certa polemica per i medici distratti, che lasciano il malato nella sua solitudine, come un oggetto non-senziente).

Si delinea, così, una bella personalità, nutrita di autentici valori, protesa al bene, al dovere, a quel “tu”, che – come scrive – “significa trasferire e proiettare la propria anima in quel tu e per quel tu”. Insomma, un libro da leggere per fare pace con la Vita.”

LA MACCHINA

Mi dicono essere precisa

perfino intelligente.

Rapida, nello sbrogliare

il filo ed il quesito.

Ti risponde a tono.

Qualcuno suggerisce,

addirittura, senza forzatura,

che presto ci sostituirà.

Forse già domani, non appena

l’algoritmo sarà risolto.

Quando pure lei riuscirà

a scrutar negli occhi,

dove vive Dio e ronzano i dolori,

dove s’aprono schiusi misteri

e sparse briciole d’amore.

In fondo è cosa fatta

questa macchina è già qui

e presto ci sostituirà.

Non appena saprà piangere.

Anche ora che la luna, vuota,

in questo cielo si nasconde

e gioca a rincorrere le nubi.

D’INFINITO AMORE

(Ad Erika)

Vestito di luce fioca
di candela arsa, nuda.
In ginocchio in questa stanza.
Vita nei tuoi occhi stanchi
che frugano nel mondo,
tra notizie ed ultim’ore.
Aspetti
prima di stendere il sipario
come palpebre di seta.
Svestito dell’infinito
amore ultimo, brandelli di cuore
povere ricchezze da donare
nel caldo abbraccio di questo letto
– anch’esso stanco – che resiste ancora.

*Nota critica di Franca Alaimo tratta da: dinanimismopoetico.it

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