Zelensky minimizza, ma Lukashenko affila le armi?

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La probabilità che, su invito di Putin, Alexander Lukashenko accetti di prendere parte a un’operazione militare speciale in Ucraina è “minima”,  tale sarebbe un annuncio del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, qui raffigurato dall’illustratore genovese Igor Belansky.

Nell’edizione dello scorso 8 giugno, il giornale bielorusso Belorusskaya Delovaya Gazeta , ha diffuso la notizia per la quale il presidente dell’Ucraina ha affermato “I nostri esperti e analisti non vedono ancora i rischi dell’invasione dell’Ucraina da parte della Bielorussia, ma ci stiamo preparando per qualsiasi sviluppo”.

Queste dichiarazioni potrebbero essere soltanto un modo di rassicurare il fronte interno ucraino, già sin troppo allarmato dall’andamento delle operazioni sul campo che denotano segni di sofferenza da parte dell’esercito nazionale. Al contrario, gli analisti internazionali temono un allargamento del conflitto, visti elementi discordanti che emergono dalle dichiarazioni ufficiali delle fonti legate a Minsk, fedele alleato di Mosca.

Si deve tenere conto che l’esercito bielorusso ha da tempo avviato esercitazioni preparatorie ad un ingresso di guerra. “Lo scopo principale è condurre una serie di addestramenti con tutte le unità militari, suddivisioni e categorie di personale militare, nonché con organi di comando e controllo militari per convertire l’assetto dell’esercito da tempo di pace a tempo di guerra”, secondo una nota del Ministero della Difesa della Repubblica di Bielorussia.

Secondo precedenti notizie, 26 maggio il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha ordinato l’aumento della concentrazione delle forze al confine con l’Ucraina, in risposta al dispiegamento di un gruppo militare ucraino di 20 mila unità nell’area del comando operativo meridionale. Inoltre, sullo sfondo della mutata situazione politico-militare in Bielorussia, è stata creata una milizia popolare.

Ulteriormente, la Bielorussia prevede di organizzare campi di addestramento dal 28 giugno al 16 luglio nel distretto di Zhlobin, nella regione di Gomel, a 100 km dal confine ucraino.

 

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