La Giunta per le immunità del Senato ha negato l’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno, accusato di sequestro di persona aggravato per non aver fatto sbarcare, per cinque giorni, i 177 migranti della nave Diciotti. E nel cortile di Sant’Ivo alla Sapienza i senatori del Pd hanno urlato con cartelloni alla mano in direzione dei senatori grillini, mentre Michele Giarrusso mimava il gesto delle manette: un non velato richiamo agli affari della famiglia Renzi.
Sei sono stati i ‘no’ Pd, LeU e Misto, sedici i sì. Un risultato ampiamente scontato, dopo il voto sulla piattaforma Rousseau che ha ‘sollevato’Salvini dalla responsabilità di affrontare un processo di fronte ai giudici del Tribunale dei ministri di Catania.
Il senatore del M5S Giarrusso ha mostrato il segno delle manette, incrociando i polsi all’indirizzo di quei colleghi parlamentari che lo stavano contestando, dicendo: “Io non ho i miei genitori ai domiciliari”.Ora la parola passa all’Aula del Senato per il pronunciamento definitivo sul ‘caso Diciotti’. L’Assemblea di Palazzo Madama deve esprimersi entro 30 giorni.