PuntO al Direttore
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“PuntO al Direttore” - Quale passato e quale futuro
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Caro Direttore, non sono d’accordo su quanto riportato nell’articolo sul deputato monarchico Alfredo Covelli. Dire che la figura del Re non interessasse più a nessuno è sbagliato ed ingeneroso. A Cascais, ed a pochi chilometri dal confine italiano, ci furono parecchi incontri tra il Re Umberto II ed i monarchici del nostro Paese. E anche dopo la morte del Re gli incontri col Principe Vittorio Emanuele non sono certo stati sporadici.
Un sondaggio di qualche anno fa mostrò che 1/3 degli Italiani voleva il ritorno della Monarchia. 1/3 son circa 20 milioni di Italiani, non certamente 4 gatti!
Nonostante il “lavaggio del cervello” operato da un certo giornalismo e certa storiografia, gli Italiani monarchici ci sono e ci saranno.
E forse ancor di più, se questa repubblica continuerà a perder colpi.
Cordiali saluti,
Corrado Pecci, Cav. Uff. Ordine al Merito di Savoia.
Sono sempre Corrado Pecci, da Cagliari. Orgogliosamente monarchico, sabaudo e Italiano. Come lo furono grandissimi Italiani, tra cui Totò, Fabrizi, Carlo Ninchi etc. E anche Guareschi, il magistrato Borsellino, l’Avv. Giorgio Ambrosoli.
Questi ultimi 2 erano servitori dello Stato uccisi per aver fatto il loro Dovere.
Ai funerali di Ambrosoli non prese parte nessun esponente della repubblica, neppure il tanto incensato Pertini. La vedova ed i figli piccoli ricevettero dal Re in esilio una lettera di condoglianze ed un mazzo di rose rosse, che la Vedova Ambrosoli pose accanto al corpo del marito prima che la bara fosse chiusa.
Il Re mostrò cosa significa Senso dello Stato. I politici repubblicani furono invece una delusione cocente.
Monarchia è meglio! W il Re Umberto II tutta la vita!