Ieri, venerdì 12 aprile 2019 a Bari, in una elegante sala gremita dell’Hotel Oriente, Elisabetta Pani ha presentato, il suo programma di governo della Città di Bari. Elisabetta Pani è, infatti, tra i cinque candidati Sindaci che il 27 maggio, con eventuale turno di ballottaggio il 9 giugno, si contenderanno lo scanno più alto di Palazzo di Città. La Pani, tra l’altro ottima pianista e valente docente di conservatorio, rappresenterà nell’imminente competizione elettorale il Movimento 5 Stelle, e dovrà affrontare il Sindaco uscente, Antonio De Caro, l’ex presidente del Consiglio Comunale Pasquale Di Rella, la Consigliera comunale uscente Irma Melini, e Sabino De Razza, sindacalista, già segretario provinciale di Rifondazione comunista e consigliere comunale a Bari nella prima consigliatura Emiliano.
Non c’è che dire: il programma presentato, definito con fantasia d’artista “IL PANIERE”, composto da 10 punti, è certamente ambizioso. Elisabetta Pani vuol volare alto e lo fa, mi si permetta la contraddizione, con i piedi saldamente puntati a terra.
Infatti, è un progetto impegnativo, gremito di idee innovative, ma al contempo fattibile quello che espone, coadiuvata da politici e tecnici del Movimento. Così, tra i correlatori troviamo da un lato il portavoce del M5S al Senato o una Consigliera regionale, ma dall’altro tanti giovani tecnici capaci, preparati ed impegnati, che smentiscono la diceria, che taccia i pentastellati tutti, d’incompetenza.
E’ seguita la disamina dei singoli punti in una continua alternanza tra Elisabetta Pani che li introduceva ed i correlatori, esperti dei singoli argomenti affrontati. Si parte da Urbanistica e mobilità, seguono Cultura, Sport, Rifiuti, Ambiente ed animali, Sicurezza, Diritti, Casa, Turismo – commercio ed attività produttive e si conclude con Partecipazione – decentramento e digitalizzazione.
Ovviamente sulla Cultura, dove la bella Elisabetta giocava in casa (il padre Egidio è autore e critico teatrale, lei pianista sensibile e raffinata, il marito attore teatrale più che affermato, la sorella splendido soprano), la stessa Pani è stata incontenibile. Se da un lato era aiutata dalla profonda conoscenza del settore, dall’altro era facile la critica in materia all’amministrazione De Caro, che in questo campo non solo non ha brillato, ma si è rivelata assolutamente fallimentare ed, a giudizio dello scrivente, ha fatto compiere alla Città di Bari ed alle sue istituzioni culturali, pubbliche e private, più passi indietro di quanti ne possa compiere un’intera cesta di granchi finiti inavvertitamente a terra e, finalmente, liberi di darsi alla fuga.
Di Elisabetta Pani torneremo a parlarVi, cari lettori, entro la prossima settimana in cui è programmata un’intervista esclusiva con questa nostra testata. Una bella occasione per un approfondimento, anche critico, del Paniere.