Sbloccato il terzo pacchetto di aiuti. Un assegno a studenti e pensionati e in aumento delle indennità di alloggio tra le misure previste dal piano. A ottobre entrerà in vigore la tassa sul gas per evitare il tracollo dei gruppi energetici tedeschi.
di Ilaria Conti
AGI – Il governo tedesco ha approvato un nuovo piano di aiuti per spingere il potere d’acquisto e venire incontro alle imprese in un contesto di alta inflazione: le misure ammontano a un totale di 65 miliardi di euro. Nel documento, redatto dopo settimane di discussioni minuziose tra i tre partiti della coalizione del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, si legge che “a causa del rapido aumento dei prezzi dell’energia, sono necessari aiuti rapidi e proporzionati ai cittadini e alle imprese”.
Il socialdemocratico, a capo di una coalizione formata con i Verdi e i Liberali, si è incontrato ieri in tarda serata con i principali esponenti del governo per mettere a punto il piano. Ribadendo il suo mantra che i tedeschi “non saranno mai soli” di fronte alla crisi energetica, Scholz ha presentato una serie di misure, tra cui un voucher energetico una tantum di 300 euro per milioni di pensionati e 200 euro per gli studenti.
Il governo vuole anche che gli extra-profitti, realizzati da alcune società energetiche, vengano utilizzati per alleggerire le bollette delle famiglie.
L’inflazione in Germania è aumentata nuovamente ad agosto, raggiungendo il 7,9% su base annua, ancora spinta dall’impennata dei prezzi dell’energia sulla scia della guerra in Ucraina. A ottobre entrerà in vigore una tassa sul gas progettata per evitare che i gruppi energetici tedeschi vadano in bancarotta.
Ciò comporterà un ulteriore aumento delle bollette energetiche delle famiglie di diverse centinaia di euro. Il capo della banca centrale tedesca, la Bundesbank, ha dichiarato che l’inflazione raggiungerà probabilmente il 10% entro la fine dell’anno, per la prima volta dagli anni Cinquanta. Come in altri Paesi europei, l’aumento dei prezzi sta alimentando l’ansia dei cittadini e le richieste di manifestazioni, provenienti soprattutto dall’estrema destra e dall’estrema sinistra, preoccupano il governo.
Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina alla fine di febbraio, il governo di Olaf Scholz ha già sbloccato due pacchetti di aiuti alle famiglie per un totale di circa 30 miliardi di euro. Alcune di queste misure sono scadute di recente, come lo sconto sul carburante e il popolare abbonamento da 9 euro al mese per tutti i trasporti pubblici, ad eccezione delle linee ad alta velocità.
L’annuncio di questo nuovo piano, che è stato negoziato dall’inizio dell’estate, è stato rimandato piu’ volte, a dimostrazione degli attriti tra i tre partiti della coalizione al governo da nove mesi.
Simbolico del difficile compromesso raggiunto è l’impegno di Scholz ad affrontare la “speculazione” nel mercato dell’energia e i profitti inattesi dei produttori che “traggono benefici” dai prezzi record del gas. Scholz ha dichiarato che sosterrà una misura di “prelievo parziale dei profitti aleatori” di queste aziende da attuare all’interno dell’Unione Europea, ma si è detto pronto ad agire a livello nazionale. “I produttori stanno semplicemente approfittando dei prezzi molto alti del gas che determinano il prezzo dell’elettricità”, ha osservato il cancelliere.
La questione ha diviso il governo dall’inizio dell’estate. I Verdi e i Socialdemocratici vogliono una tassa sui miliardi guadagnati da alcuni gruppi. Il campo liberale, rappresentato dal ministro delle Finanze Christian Lindner, si oppone strenuamente. Alla fine, il governo ha deciso di spingere per l’introduzione di una tassa obbligatoria a livello europeo sulle compagnie energetiche, una misura che “non è una questione di diritto tributario”, ha detto Lindner. Gli Stati membri dell’Ue si riuniranno la prossima settimana per discutere una riforma del mercato energetico europeo e possibili iniziative per alleggerire rapidamente le bollette dei consumatori.
Il governo tedesco si dice pronto a procedere da solo se non si raggiunge un accordo a livello europeo, ma Olaf Scholz si è detto “fiducioso” che l’Ue possa raggiungere un’intesa.