Luca Lubrano e la sua pretigiosa “Cantina Donna Emilia”, in Toscana!

Toscana

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Innovazione, tradizione  e rispetto, questi i punti fermi della Cantina Donna Emilia.Dal 2013 a Rapolano Terme si rivivono i profondi valori della cultura vitivinicola del territorio toscano. Nella piccola località in provincia di Siena, Cantina Donna Emilia si conferma come eccellenza italiana di maggior prestigio.

“Riconoscimenti e premi da parte dei più autorevoli opinion leader di settore sono ovviamente molto importanti per noi, ma ancora di più lo è l’apprezzamento dei nostri clienti che non solo conoscono e scelgono i nostri prodotti, ma li raccomandano ad amici e conoscenti”.

Così sostiene Luca Lubrano, titolare dell’azienda Lubrano e della Cantina Donna Emilia, che da qualche tempo a questa parte sta ottenendo numerosi riconoscimenti per i suoi vini. Un anno ricco di soddisfazioni che ha portato la Cantina di Lubrano ad essere tra i principali distributori di vini pregiati di tutta l’area Nord-Ovest dell’Italia.

“Essere riconosciuti come uno tra i marchi di vino più interessanti in Italia è una conferma significativa per quel che ogni giorno facciamo. Sono soddisfazioni che ci permettono di proseguire nel nostro lavoro spronandoci a fare meglio anno dopo anno”.

Cosa è il vino per lei?

“Vino è passione e dedizione. Tra i prodotti della Terra è di certo il più nobile e al tempo stesso naturale. Ogni vendemmia, ogni annata ha proprie caratteristiche. Vanno sapute leggere e interpretate ogni volta in maniera diversa. Il Vino da sempre accompagna l’uomo attraverso la storia e per questo fa parte della sua cultura.”

Cosa caratterizza maggiormente i vostri  prodotti?

Per questo aspetto certamente la terra in cui ci troviamo ha gran voce in capitolo. I nostri terreni, le condizioni climatiche favorevoli insieme alle tecniche agronomiche che adottiamo, ci hanno permesso negli anni di mantenere armonia nei sapori. Questi sono tutti fattori che hanno contribuito a creare i presupposti per una viticoltura di qualità permettendoci di racchiudere in un calice i sapori e le ricchezze di queste terre.

Quale èil segreto del vostro successo?

La nostra mission è quella di raccontare ai clienti la storia della Cantina e delle nostre terre. I nostri prodotti sono una guida sensoriale alla riscoperta dei sapori di una volta. Per questo la scelta di piantare uva Sangiovese: mantenere un legame con la tradizione e l’identità del territorio. Un’uva ideale per questo tipo di coltivazione che viene valorizzata da questi elementi “esterni”. Le limitate quantità prodotte e la possibilità di monitorare ogni fase del processo produttivo fanno il resto. Tra i nostri punti forza voglio inoltre citare le alte competenze tecnico-scientifiche che rendono la nostra azienda un modello nel settore. Le uve vinificate dalla Cantina provengono da circa 6 ettari di cui 1,3 coltivato a vigneto, il resto destinato all’orticoltura e olivicoltura. La scelta delle forme di allevamento risulta, quindi, uno dei parametri determinanti per la struttura e per i risultati, sia qualitativi sia produttivi.

Per quanto riguarda la questione ambientale come vi ponete?

Una delle nostre politiche è certamente quella che riguardala cultura sostenibile del vino. La nostra produzione dipende esclusivamente dalla terra e solo rispettandola potremo assicurare il nostro futuro e mantenere alta la qualità dei nostri prodotti.

Come azienda Lubrano abbiamo deciso di investire nei processi di produzione sostenibile proprio perché crediamo che, per produrre un grande vino, si ha la necessità di rispettare i ritmi della terra. Il nostro marchio è garanzia di equilibrio, un processo che richiede il giusto tempo e solo mantenendo questo stato abbiamo modo di far emergere a pieno la finezza e l’eleganza degna di un prodotto come il vino.

Il Covid-19 ha duramente colpito l’economia del Paese. Cosa si augura per il vostro settore?

Crediamo che la pandemia abbia avuto un forte impatto sul mercato del vino in Italia.La crisi del settore è stata solo accelerata da alcuni fenomeni già in atto. La promozione del made in Italy e le politiche per aumentare la competitività e l’orientamento delle imprese ai mercati esteri devono necessariamente essere incentivate. Assume una grande importanza per il rilancio economico nazionale dei settori come il nostro.

C’è la necessità di investire molto in questo, a mio avviso. Negli ultimi due anni sono stati utilizzati nuovi canali di comunicazione, spesso i social hanno aiutato noi produttori e ci hanno permesso di riflettere riguardo nuove strategie di intervento. Oggi il consumatore vuole una narrazione diversa che passa per app e social e che porta il prodotto direttamente nelle proprie case. Da parte delle istituzioni serve ascolto e sinergia d’intenti: come Paese simbolo, abbiamo l’onore e l’onere di dover rispondere a queste esigenze. Promozione e comunicazione di un marchio Made in Italy  che è garanzia di un territorio intero che ancora ha molto da raccontare al mondo.

Da qui a tre anni dove vi vedete?

Pensare in grande aiuta. E le nostre sono di certo grandi ambizioni. Vogliamo cercare di esportare il nostro marchio nei principali locali del mondo per far assaporare la nostra terra,continuando a garantire al vino italiano il podio che merita. Non so se ci riusciremo ma sappiamo che ne abbiamo le potenzialità e crediamo molto nei nostri mezzi.

E allora diamo spazio ai nostri sogni,magari accompagnati da un buon bicchiere di vino che, ricordiamolo sempre, è una delle più grandi conquiste dell’uomo che ha trasformato un frutto perituro in qualcosa di permanente.

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