Corone slim e abiti usati, le scelte del Re frugale

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Carlo III indosserà le vesti che portò suo nonno Giorgio VI nell’incoronazione del 1937, Camilla quello realizzato per la regina Elisabetta II, 70 anni fa. Anche il guanto dell’incoronazione non sarà nuovo ma quello già utilizzato da suo nonno, Giorgio VI

© Paul ELLIS / AFP

AGI – Il 6 maggio, gli occhi del mondo saranno puntati su Londra, anzi sull’abbazia di Westminster dove re Carlo III e la regina Camilla saranno incoronati davanti a 2000 ospiti e milioni di spettatori. Sarà un’occasione unica per ammirare oggetti di inestimabile valore che sono stati utilizzati nelle cerimonie di incoronazione fin dal medioevo, ora nella collezione dei gioielli della Corona, custoditi presso la Torre di Londra.

Ma sarà anche un’occasione di scoprire antichi rituali, densi di significato. Carlo, molto attento alla sostenibilità e convinto che l’economia debba essere circolare e improntata al riuso, ha voluto poi dare un’impronta ambientalista alla cerimonia: l’unzione sarà fatta con l’olio di oliva e non con l’olio di balena, gli abiti della cerimonia saranno in parte già usati.

Il re indosserà le vesti che portò suo nonno Giorgio VI nell’incoronazione del 1937, un abito che ha quasi 90 anni, ‘riaggiustato’ per l’occasione; Camilla quello realizzato per la regina Elisabetta II, 70 anni fa. Anche il guanto dell’incoronazione non sarà nuovo ma quello già utilizzato da suo nonno, Giorgio VI.

Nel timore di incappare in tensioni diplomatiche inoltre la regina Camilla ha scelto di lasciare nel caveau il mitico diamante Koh-i-Noor, una delle gemme più controverse al mondo, estratto da una miniera dell’India e trafugato dopo l’annessione del Punjab ai possedimenti britannici: utilizzerà la corona della regina Mary e il diamante resterà nella Torre di Londra, in territorio saldamente britannico ma al riparo dalle polemiche. In ossequio all’amore per la natura del suocero, anche Kate, la principessa del Galles, potrebbe indossare solo fiori tra i capelli e non la tiara.

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