La guerra ha reso più facile alla Cia reclutare agenti in Russia

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Il capo dell’agenzia americana, William Burns, spiega che il malcontento causato dal conflitto in Ucraina ha ampliato la platea di potenziali candidati: “Disaffezione nei vertici militari, Putin non li ha difesi da Prigozhin”

AGI – La delusione per la guerra in Ucraina avrebbe creato le condizioni per l’arruolamento di cittadini russi nella Cia. Lo sostiene il direttore dell’agenzia di 007 americani, William Burns, che ha parlato dei nuovi scenari in un interventi alla Ditchley Foundation, in Inghilterra.

“Quel senso di distacco dalla guerra da parte di molti russi – ha detto il capo dell’Intelligence americana – ha creato per noi della Cia opportunità che si verificano una volta in una generazione. E ora non vogliamo sprecarle”. Burns ha sottolineato come l’account della Cia su Telegram sia molto seguito dai russi, soprattutto attraverso account anonimi. Nella sua prima settimana di uscita ci sono state due milioni e mezzo di visualizzazioni.

“Noi siamo davvero aperti – ha aggiunto – ad accogliere” nuovi candidati a fare le spie per gli Usa. Questa dichiarazione segue altre fatte dalla Cia nei mesi scorsi. Secondo i vertici dell’intelligence americana, si sarebbero ampliate le possibilità di reclutare nuovi agenti Cia tra i russi delusi da Vladimir Putin.

Il ruolo di Prigozhin

L’ammutinamento dei paramilitari guidati da Evgeny Prigozhin avrebbe mostrato gli effetti devastanti della politica del presidente russo Vladimir Putin sulle forze militari, togliendo loro autorevolezza, sostiene Burns. Per mesi, ha sottolineato, Prigozhin ha insultato pubblicamente i vertici militari russi e senza che Putin avesse risposto per difenderli.

“Colpisce – ha aggiunto – come Prigozhin abbia fatto precedere la sua azione dalle accuse pubbliche al Cremlino di aver usato finte motivazioni per giustificare l’invasione della Russia”. “L’impatto di quelle parole – ha continuato – e di quelle azioni rappresenteranno a lungo la prova dell’effetto corrosivo della guerra di Putin sulla società russa e sul proprio regime”.

Burns, secondo la Cnn, chiamò subito il suo omologo russo, Sergei Naryshkin, per informarlo che gli Stati Uniti non c’entravano con la rivolta del gruppo paramilitare e rassicurarlo sulla posizione di Washington.

“Disaffezione nei vertici militari”

La guerra e le accuse del gruppo Wagner, secondo la teoria del direttore dell’intelligence Usa, avrebbero provocato una disaffezione nei vertici, rimasti immobili davanti alla marcia dei paramilitari verso Mosca, poi sospesa dopo la mediazione del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko. Lo sbandamento interno, secondo Burns, ricorda per certi versi il caos che portò alla Rivoluzione russa.

Il capo della Cia, William Burns, chiamo’ subito il suo omologo russo per informarlo che gli Stati Uniti non c’entravano con la rivolta del gruppo paramilitare Wagner, che aveva deciso di marciare verso Mosca. Lo riporta la Cnn, che cita fonti dell’amministrazione americana. Burns avrebbe cercato subito Sergei Naryshkin, direttore dell’Intelligence di Mosca, per rassicurarlo sulla posizione di Washington. Poi il capo dei paramilitari, Evgeny Prigozhin, aveva deciso di interrompere la marcia di avvicinamento alla capitale e di ritirarsi.

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