di Alessandro Gallucci – Condominioweb.com
L’acquisto di una casa, oltre al pagamento del prezzo, dell’onorario del notaio nonché (ove presente) della provvigione in favore dell’agenzia, comporta il pagamento di una serie di imposte.
L’acquisto da privato, piuttosto che da un’impresa comporta delle differenze di non poco conto in merito all’ammontare delle suddette imposte.
Del pari acquistare la così detta prima casa, piuttosto che una successiva, incide e non poco sul quantum dovuto al fisco in relazione all’operazione di compravendita.
Da qualche anno a questa parte sono in vigore misura volte a ridurre il carico fiscale legato all’acquisto della casa, o meglio qualche anno fa sono state introdotte misure favorevoli tanto in maniera strutturale, quanto in via provvisoria.
I provvedimenti, poi, sono eventualmente confermati di anno in anno.
Come di consueto, dopo l’approvazione della legge di bilancio (ex legge finanziaria e di stabilità), l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato una propria guida riepilogativa delle imposte applicabili all’acquisto della casa.
La guida è intitolata, per l’appunto “Guida per l’acquisto della casa: le imposte e le agevolazioni fiscali”, ed è disponibile on-line anche sul sito istituzionale dell’Agenzia.
Qui di seguito vedremo quali sono le imposte che devono essere corrisposte al momento dell’acquisto di un’abitazione ed in che misura.
Imposte sull’acquisto di una casa da impresa
La regola generale qualora il venditore sia un’impresa è che la cessione è esente da Iva. In tali ipotesi, l’acquirente deve pagare:
-imposta di registro in misura proporzionale del 9% (nella misura del 2% se si tratta di prima casa);
-imposta ipotecaria nella misura fissa di 50 euro;
-imposta catastale nella misura fissa di 50 euro.
Vendite da impresa assoggettate ad IVA
La regola generale, dell’esenzione da IVA nel caso di acquisto da imprese soffre delle eccezioni;
- in relazione alle cessioni effettuate dalle imprese costruttrici o di ripristino dei fabbricati se la vendita avviene entro 5 anni dall’ultimazione della costruzione o dell’intervento oppure anche dopo i 5 anni, se il venditore sceglie di assoggettare l’operazione a Iva (la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare)
- in relazione alle cessioni di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali, con riferimento alle quali il venditore ha optato per sottoporre l’operazione ad IVA (questa scelta va effettuata nell’atto di vendita o nel contratto preliminare).
In tali ipotesi, ricorda l’Agenzia, si pagano:
-“Iva al 10% (per le cessioni e gli atti di costituzione di diritti reali di case di abitazione (anche in corso di costruzione) classificate o classificabili nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, qualora non sussistano i requisiti per fruire delle agevolazioni “prima casa”, ovvero l’Iva al 22% per le cessioni e gli atti di costituzione di diritti reali aventi a oggetto immobili classificati o classificabili nelle categorie A/1, A/8 e A/9
-l’imposta di registro fissa di 200 euro
-l’imposta ipotecaria fissa di 200 euro
-l’imposta catastale fissa di 200 euro”.
L’IVA scende dal 4% se si tratta di acquisto di prima casa.
Imposte sull’acquisto di una casa da privato
In questo caso le imposte cui fare riferimento sono:
-l’imposta di registro;
-l’imposta ipotecaria;
-l’imposta catastale.
La prima si paga in misura proporzionale al valore catastale (così detto sistema prezzo-valore). Tale misura è pari:
-al 9% del valore catastale con un importo fisso minino di € 1.000,00;
-al 2% del valore catastale con un importo fisso minino di € 1.000,00 se si tratta di acquisto di prima casa.
L’imposta ipotecaria e quella catastale sono dovute nella misura fissa di € 50,00 in entrambi i casi appena menzionati.
Al link la Guida completa dell’Agenzia: https://goo.gl/c93hMP