Il chimico, il volontario di guerra, il ministro che voleva riformare il mondo del lavoro
Sommario
- Introduzione
- Biografia
- La visione politica di Tarchi
- La socializzazione dell’economia
- Conclusione
Introduzione
Angelo Tarchi è stato un politico italiano che ha ricoperto importanti incarichi durante la Repubblica Sociale Italiana. Nato a Borgo San Lorenzo nel 1897, Tarchi ha combattuto come volontario nella prima guerra mondiale e si è poi laureato in chimica. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Tarchi ha aderito alla RSI e ha ricoperto il ruolo di ministro dell’Economia Corporativa e poi della Produzione Industriale.
Biografia
Tarchi nasce a Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, il 5 febbraio 1897. Nel 1915 si arruola volontario nell’esercito italiano e combatte nella prima guerra mondiale, raggiungendo il grado di capitano e venendo decorato al Valor militare.
Al termine del conflitto, Tarchi si laurea in chimica e inizia a lavorare nell’industria chimica. Nel 1921 aderisce ai Fasci di combattimento e viene eletto deputato alla Camera nel 1934. Nel 1939 diventa consigliere nazionale alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Nel 1940, Tarchi parte volontario per la campagna d’Albania. Nel dicembre 1941 viene nominato ispettore nazionale del Partito Nazionale Fascista.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Tarchi aderisce alla Repubblica Sociale Italiana. Collabora alla stesura del decreto legge sulla socializzazione, ed è uno dei fautori del Manifesto di Verona. Dal 1º gennaio del 1944 succede a Silvio Gai come ministro dell’Economia Corporativa. Con il decreto legislativo n.2 del 19 gennaio 1945 questo ministero viene soppresso e creati i dicasteri del Lavoro e della Produzione Industriale. Tarchi guida quest’ultimo ministero fino al 25 aprile 1945.
Nel dopoguerra, Tarchi viene arrestato e processato per l’adesione al regime fascista. Amnistiato nel 1948, torna a lavorare nell’industria chimica e dirige la rivista “Chimica”. È Presidente della Camera di Commercio Italo-Brasiliana.
Negli anni ’60 viene eletto consigliere comunale di Milano nelle liste del Movimento Sociale Italiano. Nel 1967 pubblica un libro di riflessioni politiche che intitola Teste dure. Muore pochi anni dopo, nel 1974.
La visione politica di Tarchi
Tarchi era un uomo di grandi ambizioni e visioni. Era convinto che il fascismo potesse essere un’alternativa valida al capitalismo e al comunismo. La sua visione politica si basava su un forte corporativismo, che prevedeva la cooperazione tra le varie forze sociali per il bene comune.
Tarchi era anche un sostenitore della socializzazione dell’economia, che prevedeva la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. La socializzazione, secondo Tarchi, avrebbe portato a una maggiore giustizia sociale e a un maggiore benessere per tutti.
La socializzazione dell’economia
La socializzazione dell’economia è stata una delle principali riforme attuate dalla Repubblica Sociale Italiana. Il decreto legge sulla socializzazione, emanato il 26 gennaio 1944, prevedeva la nazionalizzazione di alcune imprese, come le banche, le grandi industrie e le società di assicurazione.
Tarchi era uno dei principali sostenitori della socializzazione dell’economia. Era convinto che questa riforma avrebbe portato a una maggiore giustizia sociale e a un maggiore benessere per tutti.
Conclusione
Angelo Tarchi è stato un politico controverso, ma anche un uomo di grandi ambizioni e visioni. La sua figura è ancora oggi oggetto di dibattito, ma non si può negare che abbia avuto un ruolo importante nella storia del fascismo italiano.
Bibliografia
- Lanna-Rossi, Fascisti immaginari, Ed. Vallecchi, 2003
- Angelo Tarchi, Teste dure, Milano, Editrice S.E.L.C., 1972
- Angelo Tarchi (politico) – Wikipedia