Politica “al femminile”: Meloni e Schlein

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Molte le donne che la storia del nostro Paese ha visto avvicendarsi in ruoli di rilievo, come Angela Maria Guidi Cingolani, cattolica e sostenitrice del suffragio femminile, o come Nilde Iotti, dapprima presidente dell’Unione Donne Italiane e poi, presidente della Camera dei deputati, senza dimenticare Tina Anselmi, Lina Merlin e le altre.

Oggi, la grande novità è che, per la prima volta, in Italia, ci sono due donne al governo e all’opposizione. Ci troviamo infatti, di fronte ad una realtà politica tutta “al femminile”: da una parte Giorgia Meloni come presidente del consiglio; dall’altra Elly Schlein come segretaria di partito.

Siamo di fronte ad un cambiamento epocale, forse non così incredibile o insolito, ma che, in realtà, potrebbe essere il risultato di un naturale processo di evoluzione culturale, che ormai vede le donne muoversi in politica con evidente abilità e che al di là, dei differenti orientamenti politici di destra o di sinistra, nel nostro Paese, si rivela come un processo ormai consolidato ed iniziato, comunque, già nel centro-destra, proprio con Meloni.

Ciò che ci attende tra Meloni e Schlein è un interessante débat politico, certamente, contraddistinto da una storia importante per quanto riguarda Giorgia Meloni, la quale ha iniziato a muovere i suoi primi passi in politica, militando nella destra giovanile, per poi diventare segretaria di un partito di destra e, per la prima volta, anche capo del governo, e altrettanto importante per Schlein, la quale ha una storia politica più recente ma non secondaria, con una provenienza nella sinistra movimentista, con una esperienza nel Parlamento europeo e come consigliera regionale in Emilia Romagna.

Siamo, quindi, di fronte a due donne con due posizioni antitetiche, proprio per la loro diversa storia politica, ma che, al contempo, rappresentano il segnale di una evoluzione radicale, di un cambiamento sociale che vuole le donne al centro del processo di innovazione politica.

La diversità sostanziale tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein è, in particolare, nell’approccio politico e nelle argomentazioni adoperate.

Infatti, come osserva Paola Ricci Sindoni, filosofa, membro del Comitato Nazionale di Bioetica e di Scienza&Vita, l’impegno politico di Meloni, non è propriamente femminista e non si richiama alla causa femminista poiché, portatrice di valori che potremmo definire tradizionali, a differenza di Schlein, la quale afferma con convinzione il suo essere femminista, queer ed ecologista.

In un certo senso, la polarità politica espressa con Giorgia Meloni, da una parte, ed Elly Schlein dall’altra, potrebbe essere spiegata con il fatto che non c’è un solo tipo di femminismo, o se vogliamo, un unico sentimento di rivendicazione femminile, perché ci sono molti orientamenti femministi che hanno visioni anche contrastanti tra loro, come viene affermato da Florence Rocheford, professoressa e ricercatrice del Centre National de la Recherche Scientifique, per la quale il femminismo è da considerare come una realtà plurale e, quindi, non tutti i movimenti che si definiscono femministi hanno, necessariamente, una collocazione a sinistra poiché, l’emancipazione delle donne e il conseguente percorso di rivendicazione dei diritti, nel corso dei cambiamenti sociali, ha seguito delle proprie linee di sviluppo, delle proprie declinazioni, diversità e finalità.

In questi termini, al di là, che si possa essere d’accordo o in disaccordo con il programma o con la storia politica di una di queste due leaders, sta di fatto che Giorgia Meloni e Elly Schlein, rappresentano una fase straordinaria di questo nuovo protagonismo politico “al femminile”.

di Laura Sugamele

One Reply to “Politica “al femminile”: Meloni e Schlein”

  1. andy ha detto:

    continuo a leggere paragoni tra la Meloni e la Schlein, ma non mi sembra proprio che siano accettabili. Da una parte una lunga carriera, fatta di fatica dai gradini più bassi della politica attiva fino alle massima cariche, dall’altra una ricca signorina portata in carrozza a fare il presidente del partito.

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