Tesseramento Pd a rischio, asticella fissata a 200 mila

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Al di sotto di questa asticella si potrebbe parlare di ‘flop’ della campagna di tesseramento. Nel 2021 sono stati 320 mila gli iscritti, 150 mila in meno rispetto a dieci anni prima

di Paolo Molinari

© Minichiello / Agf – Pd

 

AGI – La soglia di galleggiamento è fissata a 200 mila tessereAl di sotto di questa asticella si potrebbe parlare di ‘flop’ della campagna di tesseramento al Partito Democratico, spiegano fonti parlamentari del Pd: “è da questa soglia che si può ripartire”, spiegano. Lo stop al tesseramento è scattato oggi alle 12,00, ma ci vorranno giorni perchè dalle regioni arrivino tutti i dati. Non prima delle primarie, comunque.

I pronostici, tuttavia, sembrano penalizzare i dem. C’è da considerare il sistema di voto online, viene spiegato, che demanda alle singole federazioni regionali il compito di promuovere il tesseramento e raccogliere i dati. Da quest’anno, infatti, ci si iscrive solo online. Una scelta improntata alla trasparenza, con l’obiettivo non dichiarato di fare fuori i ‘capibastone’ locali e favorire in tal modo l’iniziativa del singolo. Fra i parlamentari Pd, pero’, c’è chi teme che la ‘smaterializzazione’ del procedimento possa portare le persone ad allontanarsi ulteriormente. Altri la vedono in modo diverso: il Pd paga il clima che gli si è andato a creare attorno, è il ragionamento, con la manovra a tenaglia di Movimento 5 Stelle e Terzo Polo organizzata per erodere il consenso dei dem. Che questa tenaglia esista o meno, di fatto non produce effetti positivi il caso Giarrusso, su cui i social si sono scatenati nelle ultime ore e che ha provocato l’addio, anzi “adieux”, di un sostenitore dem come Alessandro Gassman.

E Matteo Renzi ne approfitta per lanciare il suo affondo nei confronti del candidato alla segreteria Stefano Bonaccini, dato per favorito dallo stesso Renzi: “Il Pd del mio amico Bonaccini ha deciso nello stesso giorno di attaccare il Jobs Act per accogliere nel suo seno l’ex grillino Giarrusso: contenti loro, contenti tutti”. Per Renzi, il Pd lascia cosi’ al Terzo Polo un “enorme spazio riformista”. Che l’ex premier intende occupare annunciando la nascita del Partito dei Riformisti, in tandem con Carlo Calenda, e lanciando la campagna per il tesseramento ‘Scelta’ con la quale punta a coinvolgere diecimila cittadini entro luglio. Date queste condizioni, dunque, se si arriva a 200 mila tessere si potrà parlare di un risultato positivo.

Questo nonostante negli anni il numero di iscritti al Pd si sia andato progressivamente ma inesorabilmente restringendo. Nel 2021 sono stati 320 mila gli iscritti, 150 mila in meno rispetto a dieci anni prima, quando si fermarono a 467.045; numero che lievitò nel 2013, anno del congresso, a 535.959 a causa del fatto che, con deroga regolamentare, si consentì l’iscrizione fino al giorno del voto nei circoli (deroga che, sulla base delle polemiche esplose allora, si è deciso di non ripetere). Nel 2008 si parlò di 850.000 iscritti, ma su questo dato manca la certificazione.

A dare ossigeno al tesseramento del Pd potrebbe essere proprio il congresso in corso, come visto in altri frangenti. Dai territori, arrivano al quartier generale dem datti incoraggianti riguardanti le regioni del Sud, di solito meno “sollecite” nel lavoro di tesseramento. “Succede sempre quando c’è un confronto congressuale”, spiega una fonte Pd facendo riferimento alla spinta che arriva dalle mozioni in campo nei confronti di elettori, simpatizzanti, associazioni e gruppi sociali di riferimento. “Avremo sorprese. Positive”, dice il responsabile organizzazione del Pd, Stefano Vaccari: “Registreremo un dato significativo – seppure in calo rispetto agli oltre 320 mila iscritti del 2021, che dimostrerà che il Partito democratico resta il più grande partito italiano, quello più radicato sul territorio, quello con più circoli. Ed è un dato che si andrà a affiancare a quello, reso noto la scorsa settimana, che rileva il Pd come il partito più scelto nel 2 per mille dai contribuenti”.

Intanto, pero’, uno dei candidati alla segreteria del partito chiede di vederci chiaro sull’andamento del tesseramento in Campania: “Nelle ultime ore ci sono arrivate notizie di un tesseramento un po’ ‘dilatato’ in Campania, quindi vogliamo vedere con chiarezza se c’è stata la massima trasparenza”, dice Gianni Cuperlo: “Questo è un congresso importante, secondo me il più importante della storia del Pd e affinché sia anche utile, oltre che importante, c’è bisogno che le regole siano chiare e rispettate da tutti. Domani chiederemo alla commissione di garanzia”. Chi è impegnato a garantire la correttezza della campagna congressuale in questi giorni rileva che “c’è una grande effervescenza nelle regioni del Sud, di solito meno reattive sul fronte delle tessere. è un fenomeno fisiologico, che vediamo sempre in concomitanza con un confronto interno”. Un segnale positivo arriva da Articolo Uno. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, dei circa 13 mila iscritti al partito di Bersani e Speranza, in novemila hanno aderito al percorso ccon il Partito democratico.

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