Si è aperto, dal 7 al 10 aprile, il Vinitaly 2019 alla Fiera di Verona. Tanto per avere un’idea della valenza del settore alcuni dati: cresce nel 2018 del 2,8% sul mercato interno il valore del vino italiano, che al consumo raggiunge i 14,3 miliardi di euro, per 22,9 milioni di ettolitri.
L’assessore all’Agricoltura della regione Lombardia, Fabio Rolfi, evidenzia la produzione del “90% dei vini con denominazione di qualità. E i nostri produttori lombardi sono da sempre impegnati a produrre un prodotto che abbia al centro la distintività, ma è bene insistere su questa via per ottenere così un vino sempre più apprezzato e riconosciuto per il suo valore. Da qui la necessità di investire sulla qualità che è anche e soprattutto sostenibilità, come anche sulla produzione biologica sempre più ricercata dai consumatori. Dobbiamo e possiamo puntare a posizionare i vini lombardi su una gamma medio – alta di mercato per avere le necessarie marginalità che permettono gli investimenti”.
“Per la Calabria e per il suo settore enologico quello del Vinitaly è un appuntamento importante – afferma il Presidente della Regione Mario Oliverio – Le imprese di questo comparto hanno raggiunto un livello di altissima qualità e la Regione continua a fare la propria parte al loro fianco. La sinergia creata con le aziende già sta dando risultati in termini di ricaduta economica non solo nel settore agroalimentare ma anche in quello turistico. I nostri vini – aggiunge Oliverio – la cui eccellenza è riconosciuta a livello planetario, attraverso i canali più autorevoli, sono un volano in cui si esprime quel compendio di cultura, amore per le tradizioni e per l’ambiente che sono elementi identitari della Calabria. In questo ben si inserisce la presentazione a Vinitaly del secondo Meeting internazionale sulla Dieta Mediterranea”.
Infine Giuseppe Pan, assessore della regione Veneto all’agricoltura che, al Vinitaly ha fatto gli onori di casa ai colleghi delle Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, sottolinea come “le Regioni rivendicano un ruolo attivo nell’ impostazione degli obiettivi, delle regole e degli strumenti della nuova Pac”. Quindi Pan spiega che “ci sono peculiarità molto diverse dal Trentino alla Sicilia e il prossimo ciclo di programmazione comunitaria degli aiuti per l’agricoltura dovrà tener conto delle diverse vocazioni e caratteristiche e delle performances di investimento di cui hanno dato prova i diversi territori”.