Birmania. Militari annunciano stato di emergenza per un anno e nuove elezioni

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Centinaia di attivisti birmani e thailandesi hanno manifestato oggi all’esterno dell’ambasciata birmana a Bangkok, per protesta contro il colpo di stato compiuto dall’esercito oggi in Birmania. La manifestazione è stata dispersa pochi minuti fa dalla polizia dopo alcuni momenti di tensione, tra cui l’esplosione di due piccoli ordigni. “Rimettete in libertà Aung San Suu Kyi!”, hanno intonato i birmani, vestiti in rosso come il colore della “Lega nazionale per la democrazia” della Signora, e innalzando fotografie del premio Nobel per la Pace. Il colpo di stato è un tema caldo anche per gli attivisti thailandesi, dato che la Thailandia è di fatto sotto una giunta militare – per quanto legittimata da elezioni due anni fa – ormai dal 2014, e insensibile alle ripetute proteste di piazza degli ultimi mesi.

L’esercito birmano ha annunciato di volere indire nuove elezioni “libere e regolari” alla fine dello stato di emergenza di un anno, per organizzare un trasferimento dei poteri assunti oggi con il colpo di Stato.

Nel frattempo, l’ex generale Myint Swe – uno dei due vicepresidenti – ricoprirà la carica di presidente ad interim.

 
 

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