Draghi: “Nessun migrante sarà lasciato solo nelle acque italiane”

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Dalle misure anti-Covid al nuovo decreto Sostegni che sarà varato la prossima settimana, fino al caso Durigon.  Il premier risponde alle interrogazioni dei deputati in Aula: “Fare di più per la sicurezza sul lavoro”. “Le riaperture saranno graduali” 

© Alberto PIZZOLI / AFP / POOL
 
– Mario Draghi

AGI – Dalla sicurezza sul lavoro alla gestione dei flussi migratori, dal caso Durigon all’allentamento delle misure anti-Covid, dai vaccini fino alle feste di matrimonio in tempi di pandemia. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, risponde al question time alla Camera, replica alle interrogazioni dei gruppi parlamentari e annuncia che il decreto Sostegni bis sarà all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana. 

Sulle riaperture “serve gradualità”, ribadisce Draghi, puntiamo a “riaprire al più presto l’Italia al turismo, nostro e straniero”, ma “dobbiamo essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute” . Il Governo intende adottare un approccio graduale e allentare le restrizioni a seconda dell’andamento epidemiologico e della campagna vaccinale, ripete il premier, ricordando che il prossimo passaggio sarà la Cabina di regia a Palazzo Chigi che si terrà lunedì 17 maggio. 

La Lega solleva il tema migranti e Draghi premette subito che “a fronte di questa complessa e drammatica realtà, la politica sull’immigrazione del governo vuole essere equilibrata, efficace ed umana. Nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane. Riteniamo il rispetto dei diritti umani una componente fondamentale di qualsiasi politica sull’immigrazione”.

L’esecutivo si impegna “a promuovere le opportune iniziative bilaterali” con i paesi vicini “e a esercitare una pressione tra i partner europei affinché si torni ad una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia”.  I migranti che non hanno diritto di restare comunque, dice Draghi, saranno rimpatriati. “La priorità nel breve periodo è il contenimento della pressione migratoria nei mesi estivi”. 

Draghi raccoglie l’applauso dell’aula sul tema sollevato da LeU che riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il premier cita il caso di Luana D’Orazio e ricorda il nome dei cinque operai morti sul lavoro nei giorni scorsi: “non dobbiamo dimenticare Maurizio Gritti, Andrea Recchia, Samuel Cuffaro, Elisabetta D’Innocenzo, Marco Oldrati”, dice il premier. 

“Siamo vicini alle famiglie e intendiamo fare tutto il possibile per evitare il ripetersi di questi tragici episodi. Noi poniamo la massima attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – ma dobbiamo fare di più- è evidente- perché continuano a succedere, è incomprensibile. E questa attenzione è particolarmente necessaria in una fase di riapertura dell’economia come quella che ci accingiamo, speriamo, a vivere”. 

Draghi risponde anche sul caso Durigon, il sottosegretario leghista al Mef che in una registrazione pubblicata da Fanpage ha detto che a indagare sui fondi pubblici della Lega “è stato messo uno dei nostri”. Gli ufficiali della Guardia di Finanza legati a questa vicenda, dice Draghi sminando il campo dalle polemiche sollevate soprattutto dal M5S, “non rivestono qualifiche di polizia giudiziaria e peraltro non possono eseguire un’indagine di diretto intervento”. Inoltre “la procura di Milano ha confermato piena fiducia ai militari della Guardia di finanza evidenziandone professionalità e rigore”. I reparti che hanno svolto le indagini, aggiunge, “sono comandati da ufficiali con il grado di colonnello, nessun ufficiale generale ha svolto ruoli direttivi nelle investigazioni”. 

Sul fronte vaccini il presidente del Consiglio sostiene che la campagna vaccinale sta procedendo bene e “tra fine giugno e inizio luglio avremo vaccinato almeno con una dose le persone fragili e quelle maggiori di 60 anni, che rappresentano quelle più a rischio. La vaccinazione sta già portando a un calo dei contagi tra i più anziani e a una riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere. Questi miglioramenti consentiranno una graduale e progressiva riapertura del Paese”. Sulla liberalizzazione dei brevetti, “è meglio rimuovere il blocco dell’export che Usa e Gb tengono, aumentare la produzione e individuare nuovi siti anche nei paesi poveri. Bisogna accelerare il passo sullo sblocco dell’export accanto alla riflessione sulla liberalizzazione dei brevetti”, ha aggiunto Draghi. “La questione rimane più complessa che non la sola liberalizzazione dei brevetti, perché la liberalizzazione di per sé non assicura la produzione dei vaccini”. 

Un ultimo passaggio Draghi lo dedica alle regole di bilancio Ue: “E’ fuori discussione che le regole dovranno cambiare – ribadisce – tuttavia, questo dibattito, che impieghera’ gran parte del 2022, non e’ ancora partito. La mia linea – e non e’ da oggi, ma da diverso tempo su questo tema – e’ che le attuali regole di bilancio erano inadeguate e sono ancora piu’ inadeguate per un’economia in uscita da una pandemia“. 

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