Dylan Dog irrompe nel duello tra Meloni e Letta

Politica

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Si tratta di un nuovo capitolo botta e risposta fra i due leader premiati alle Comunali, cominciato con il comizio di Meloni in Andalusia, davanti ai militanti dell’estrema destra di Vox.

 

Enrico Letta

AGI – Nel lungo duello fra Giorgia Meloni ed Enrico Letta irrompe Dylan Dog. A chiamarlo in causa, pur senza suonare il ‘campanello urlante’ di Craven Road e’ il segretario dem. Si tratta di un nuovo capitolo botta e risposta fra i due leader premiati alle Comunali, cominciato con il comizio di Meloni in Andalusia, davanti ai militanti dell’estrema destra di Vox.

In quell’occasione Meloni ha illustrato per punti il suo programma per i conservatori europei. Programma che Meloni rilancia su Twitter con una ‘card’ indirizzata proprio al leader dem: “Penserò a costruire una proposta di futuro che è l’opposto dei Sì e dei No detti da Giorgia Meloni in Andalusia”, sono le parole di Letta riportata dalla card di Fratelli d’Italia.

“Grazie Enrico, è un bene che gli italiani siano informati sui vostri piani per il futuro della Nazione”, scrive Meloni a commento della card, che conclude: “Quindi Enrico Letta dice sì all’abisso della morte”. Una chiosa che stuzzica l’ironia e le reminiscenze fumettistiche di Letta, lettore appassionato dell’Indagatore dell’Incubo.

“Ne ho viste tante ma immaginare di dover affrontare un dibattito serio su Piani per il futuro della Nazione con un SI o NO all’ Abisso della Morte è superiore alle mie capacita’. Mi arrendo subito”, scrive Letta su Twitter. Poco dopo il segretario Pd torna sul social network e posta una immagine di Dylan Dog, con vampiri e lupi mannari al seguito.

Tra le avventure del personaggio di Tiziano Sclavi, infatti, non mancano i titoli che evocano un qualche “abisso”: da “L’abisso del Male” a “Scrutando l’abisso”, passando per “Discesa nell’abisso”. La passione per i fumetti di Enrico Letta, d’altra parte è nota, e spazia da quelli italiani ai francesi, come Tin Tin e Asterix. Ma in cima alla classifica c’è lui, l’antieroe per eccellenza: “E’ vero, Dylan Dog è il mio mito. Lo confesso. Tutto torna”, conclude Letta.

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