Ferrara, Vittorio Sgarbi, mecenate della cultura

Emilia Romagna

Di

di Roby Guerra

Tra i plusvalori della nuova giunta al governo a Ferrara, dal 2019 dopo 70 anni di comunismo, agli occhi di tutti, non prevenuti ideologicamente, dovrebbe brilllare come cristallo (o una bomba d’arte in chiave provocatoria), quel che sta facendo il celebre critico Vittorio Sgarbi, incaricato in ambito culturale di ruoli fondamentali.
Ha rivitalizzato il sempre sotto ottimizzato Castello Estense, con la collezione personale Cavallini Sgarbi con opere di grandi pittori. Ha promosso, in piena pandemia, la straordinaria mostra o antimostra del celebre Bansky, genio witer principale contemporaneo (e non sono tanti), con risultati visitors unici in Italia.
Recentemente, sempre in pandemia, ecco la più bella mostra sul grande Ligabue, meno pazzo e più genio del novecento. E poi mostre su un altro grande, Previati, eccetera.
Il tutto perfettamente supportato dal nuovo assessore alla cultura, Marco Gulinelli (anche scrittore per la Nave di Teseo e come Sgarbi della sua Lista Rinascimento) e dallo stesso finora buon sindaco A.
Fabbri, meno ideologico del pur ottimo M. Maisto (L’assessore alla cultura dell’era PD a Ferrara, ultima) Pure, fin dal suo ingresso istituzionale, la vecchia casta culturale ferrarese ideologica, contesta ferocemente Vittorio Sgarbi: come Einstein da qualche oscuro professore di fisica locale..
Neppure è servito da taluni logicamente a favore di Sgarbi ricordare sempre il curriculum di Sgarbi, pubblicistico, editoriale, non solo televisivo e anche televisivo culturale doc, come critico d’arte sempre creativo, fuori dal coro, irriducibile al conformismo di troppi colleghi, anche Presidente di un certo MART a Trento, Sindaco di Sutri, con anche lì la consueta politica culturale alla D’Annunzio 2.0, per così dire, come da decenni ha sempre fatto in Italia… Insomma su certa ferraresità provinciale e ideologica, ogni commento è superfluo, merita soltanto un Lockdown ad personam. Vittorio Sgarbi a Ferrara in questa stagione? A costo di scandalizzare le solite anime pie e sante, nemiche della libertà e ideologiche… come Lorenzo il Magnifico per Firenze nel Rinascimento!

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