La Corte di Strasburgo blocca il piano per trasferire migranti dal Regno Unito al Ruanda 

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Aeroporto di Londra   –   Diritti d’autore  AP Photo

Il primo volo che avrebbe dovuto trasferire immigrati dal Regno Unito in Ruanda è stato bloccato dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo. Una decisione in extremis che riguarda sette migranti ma potrebbe inceppare l’intero ingranaggio messo a punto dal governo di Boris Johnson per appaltare allo Stato africano la gestione dei clandestini. Ma queste azioni, secondo la Corte, “comportano un rischio di danni irreversibili”.

## Un piano contestato

Il piano del governo, annunciato ad aprile, prevedeva che a fronte di un’intesa economica da 120 milioni di sterline per cinque anni il Ruanda accogliesse clandestini per tutta la durata del processo della richiesta di asilo e senza nessuna garanzia di poter essere rilocati in Regno Unito.

Gli arcivescovi di Canterbury e di York, Justin Welby e Stephen Cottrell, hanno denunciato nelle ultime ore il cosiddetto piano Ruanda come una scorciatoia “immorale” che “getta vergogna sulla Gran Bretagna“.

Contro il progetto era iniziata una battaglia legale ma il giudice aveva rigettato le richieste di sospensione cautelare presentate dalle Ong. Ora interviene la Corte di Strasburgo – che fa parte del Consiglio d’Europa, di cui il Regno Unito è ancora membro, e non dell’Unione Europea, a bloccare il trasporto.

## Londra: andiamo avanti

La responsabile degli Esteri, Elizabeth Mary Truss, ha difeso in Tv il piano dell’esecutivo, un progetto non solo politicamente legittimo e giuridicamente legale, ha sostenuto, ma anche “conveniente” e “completamente morale”.

E secondo il Primo ministro, Boris Johnson, la strategia del governo servirà per scoraggiare le migliaia di migranti che si affidano ai trafficanti per raggiungere le coste britanniche a bordo di barche di fortuna, rischiando la vita.

Ora il premier  come ultima mossa non esclude il ritiro del Regno Unito dalla Convenzione per i diritti umani.

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