La guerra aggrava la crisi alimentare nel mondo

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Ucraina-Russia: la guerra può causare carestia globale?  È troppo presto per dirlo, di certo però ostacola il lavoro degli agricoltori e blocca le esportazioni di certe materie prime alimentari. La fragilità di sistema deriva dal fatto che molti paesi dipendono dalle merci provenienti da Ucraina e Russia. Nei mercati i prezzi sono alle stelle.

Ci stiamo dunque dirigendo verso una crisi alimentare a livello planetario? La minaccia è consistente e ha la sua ragione nella guerra in Ucraina scatenata dalla Russia di Vladimir Putin. Perché il conflitto aggrava considerevolmente l’inflazione a seguito della crisi del Covid-19, con una serie di gravi ripercussioni.

Ucraina non più granaio d’Europa 

I prezzi montano alle stelle e, in particolare, quelli del cibo, che da dieci anni non toccava un picco così alto. Se la guerra ha un tale impatto è anche perché in tempi normali i due paesi forniscono al pianeta gran parte di diversi alimenti di base, come mais, grano e olio di girasole.

I traffici internazionali bloccati

Tuttavia, le navi che esportano queste merci dal Mar Nero sono oggi bloccate. E gli agricoltori ucraini non possono seminare parte della loro terra. Con il calo dell’offerta i prezzi crescono a dismisura e l’Onu ha già lanciato un grave allarme di una  “catastrofe” alimentare.

Ricerca di fonti di approvvigionamento alternative

I paesi importatori di risorse alimentari stanno compiendo dunque una corsa contro il tempo per individuare fonti di approvvigionamento alternative. Si affacciano paesi produttori finora marginali sullo scenario europeo e africano: Canada, Argentina e Brasile. Il fattore costi di trasporto risulterà tuttavia critico, vista la dislocazione di tali paesi rispetto ai centri nevralgici della domanda.

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